Sgarbi vuole denunciare Lucia Maestri che ha parlato di "bricconaggini del presidente" al Mart
Con il pensionamento di Lanzinger al Muse, parte il risiko delle nomine «politiche». Il PD chiede un regolamento (come a livello nazionale), e l’ex sottosegretario si inalbera
ROVERETO. Dura reprimenda di Vittorio Sgarbi, in qualità di presidente del Mart di Rovereto, nei confronti della consigliera provinciale locale del Pd Lucia Maestri, rea, dice l'ex sottosegretario, di aver definito "bricconaggini" le attività del critico per il museo.
«Stupiscono - osserva Sgarbi - l'arroganza e la mancanza di rispetto per il lavoro del direttore e dei conservatori del Mart da parte di una sconosciuta consigliera del PD che chiama la laboriosa e impegnativa attività del Museo, apprezzatissima dalle migliaia di persone che lo visitano, sempre crescenti, "bricconaggini del Presidente”. Questo disprezzo -avverte - merita una presa di posizione non personale. Per questo nel prossimo Cda chiederò che il museo si costituisca in giudizio contro la modesta consigliera, che non avrebbe i titoli per concorrere a nessuna selezione».
Per l'ex sottosegretario, «il "modello Franceschini” ha consentito la nomina anche di protetti politicamente. Il contabile Ferretti non è certo protetto dal partito che ha fatto eleggere la consigliera diplomata. Le mie “bricconaggini” - conclude Sgarbi - producono grandi mostre».
Ma da cosa nasce la polemica? Dalla richiesta della consigliera Pd. Una nuova legge che preveda chiaramente la figura del direttore di museo, definendone il ruolo rispetto al Consiglio di amministrazione, e stabilisca anche una chiara procedura di selezione. È l’obiettivo che il gruppo del Partito democratico si è dato e a cui sta lavorando con l’elaborazione di un disegno di legge che verrà depositato a breve. «Non è possibile - spiega la consigliera provinciale del Pd, Lucia Maestri, - che si continui con una situazione come quella del Mart dove il direttore è poco più di un contabile per cui si lascia spazio alle bricconaggini del presidente, in questo caso Vittorio Sgarbi». «Il nostro disegno di legge - spiega Maestri - vuole ricalcale il modello della legge Franceschini sui bandi per i direttori». A livello nazionale la riforma introdotta dall’ex ministro della Cultura ha previsto che i nuovi direttori vengano ricercati tra gli esperti in materia di gestione museale con procedure molto rigide di selezione da parte di una commissione composta da esperti di chiara fama ed elevato livello scientifico.
«Qui - sostiene la consigliera provinciale del Pd - invece una legge sui direttori dei musei non c’è, non c’è trasparenza, mentre noi proponiamo una norma che dice come si assumono i direttori». Visto il pensionamento di Michele Lanzinger, il primo posto di rilievo come direttore, che richiederà una selezione, sarà quello del numero uno del Muse.