Spettacoli / Musica

Il ritorno dei Cccp: nuovo album, tre sold-out a Berlino e grande attesa per il tour italiano

Acclamata sul palcoscenico di Berlino, la mitica band punk rock in "Altro che nuovo nuovo" presenta pezzi inediti e la registrazione ritrovata del primo concerto, del 3 giugno 1983. Giovanni Lindo Ferretti: "I Cccp sono la storia di un palcoscenico, non di un disco". A Reggio Emilia fino al 10 marzo la mostra del quarantennale di un gruppo che ha trasceso il fenomeno musicale per scavare nell'immaginario collettivo, sociale e culturale

VIDEO Cccp acclamati a Berlino, torna in scena la mitica band punk

TRENTO. Nella Berlino in cui nacquero, i "Cccp - Fedeli alla Linea" hanno tenuto il secondo di tre concerti che segnano un nuovo acuto nella rinascita di questo complesso punk rock degli anni Ottanta tornato da pochi mesi alla ribalta.

Il gruppo di Giovanni Lindo Ferretti, che si presenta come interprete di un misto di "Punk filosovietico e musica melodica emiliana", si è esibito nella ex-Berlino est puntando scenicamente anche su simboli dell'allora Ddr e del comunismo senza peraltro alcuna chiara rielaborazione critica.

Cccp acclamati a Berlino, torna in scena la mitica band punk

Nel cuore del quartiere Friedrichshain a Berlino, a pochi passi dalla East Side Gallery, c'è un grande complesso ex industriale ricoperto di murales. Lì dentro sorge l'Astra Kulturhaus dove i Cccp - Fedeli alla linea hanno tenuto tre concerti sold-out, sabato, domenica e lunedì scorsi. Dopo l'uscita del nuovo album, la settimana scorsa, ora è grande attesa per l'annunciato tour italiano

Insomma tre concerti nella "Deutsche Demokratische 'Dismantled' Republik", la Repubblica di Germania Est 'smantellata' nel 1990 quando il gruppo cessò l'attività iniziata nell'82: "Cccp in Dddr", come suona il titolo del concerto. L'esibizione si è svolta all'Astra Kulturhaus di Friedrichshain, struttura al coperto per concerti nel quartiere del profondo est della capitale tedesca che Ferretti ha definito in un breve monologo parte della "Berlino ferroviaria e imperiale, ultimo margine rimasto rudimentale e vivo prima dell'assalto definitivo delle gru e dei grattacieli vetrati".

Tutto esaurito da mesi, per i tre concerti di sabato, domenica e lunedì.

In apertura un video zeppo simboli della Ddr tra cui cavalli di frisia, pezzi di muro e l'utilitaria di regime, la Trabant, sulle note dell'inno della Repubblica democratica tedesca.

In chiusura un'esecuzione di "Amandoti", accompagnata solo da violino e coro del pubblico.

Annarella Giudici, presentatasi come "benemerita soubrette", ha portato sul palco fra l'altro una bandiera della Ddr, una rossa del Pci con falce e martello e un simbolo sovietico.

Sul palco è apparso anche il giornalista e volto noto dei dibattiti televisivi Andrea Scanzi che, di nuovo tra fischi come la serata precedente, ha arringato brevemente il pubblico introducendo l'esecuzione di "Emilia Paranoica". A un tratto Ferretti gli ha messo in capo un elemetto da "Vopo", la militarizzata polizia della Ddr.

Visivamente, oltre alle luci abbacinanti, ha dominato l'ormai corpulento Danilo Fatur, definito da Giudici "artista del popolo" ed esibitosi quasi costantemente a torso nudo con cinghie bondage.

Il pubblico, stimato dagli organizzatori in un totale di 4.500 circa per le tre serate, ha mostrato di conoscere fin dalle prime note molti successi: da "Battagliero" a "Spara Jurij", da "Morire" e "Curami", fino a "Cccp in Ddr - Wir sind die Turken von heute".

I tre concerti con la formazione storica che include il chitarrista Massimo Zamboni chiudono un progetto che include la mostra in corso da ottobre fino al 10 marzo ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia "Felicitazioni! Cccp-Fedeli alla linea. 1984-2024" che ripercorre la loro storia in attesa di concerti in Italia con date ancora da annunciare.

All'ingresso erano in vendita il nuovo album "Altro che nuovo nuovo", uscito la scorsa settimana, con pezzi inediti quali "Oi Oi Oi", "Sexy Soviet" e "Onde2; spillette col titolo del concerto e il libro della mostra di Reggio Emilia, loro luogo di origine.

Accanto all'album nuovo, la straordinaria reunion prevede un attesissimo tour in Italia previsto per l'estate prossima: più avanti il manager Luca Zannotti ne svelerà i dettagli.

Il nuovo disco - che contiene la registrazione ritrovata del primo concerto della band del 3 giugno 1983 alla palestra Galileo di Reggio Emilia oltre ai menzionati pezzi inediti, è stato presentato al circolo Arci Pigal (dove una volta c'era proprio la mitica palestra), alla presenza di Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Danilo Fatur e Annarella Giudici.

"I Cccp - ha detto Lindo Ferretti - sono la storia di un palcoscenico, non di un disco. Questo album può rappresentare benissimo un nuovo inizio". La chicca dell'album è il ritrovamento delle registrazioni del primo concerto. "Non ci interessava l'idea della fama. Riportare in vita un nastro smagnetizzato di 40 anni fa sembra un'operazione di marketing eccellente, e invece è stato frutto del caso, come tutto ciò che ci riguarda", ha spiegato Zamboni.

Per l'occasione, duecento fan della band giunti da varie parti d'Italia, dopo essersi accaparrati l'edizione limitata del nuovo album hanno potuto incontrare la band in via riservata,  per scambiare battute e scattarsi foto coi loro beniamini.

Quanto alla mostra "Felicitazioni!", racconta quarant'anni di storia di un gruppo che ha trasceso il fenomeno musicale per scavare nell'immaginario collettivo sociale e culturale, una delle esperienze più interessanti della storia del punk.

A quattro decenni dall'uscita del loro primo Ep "Ortodossia", i Cccp riaprono i cassetti di un archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze per far rivivere al visitatore quei momenti che hanno segnato la loro esistenza e che continuano a creare nessi culturali tra epoche e luoghi opposti.

L'esposizione, che sottolineerà la forza dirompente dei testi e l'aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorrerà l'intera storia. Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni '80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri, a Amanda Lear. Un percorso cronologico e antologico porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai Cccp, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati.

E poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create.

Il racconto cronologico lascia anche spazio ad ambientazioni immersive, per ricostruire, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini, il caos dell'essere Cccp, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti.

Reggiani di nascita anagrafica, concepiti a Berlino, rinati al mondo nell'Emilia Paranoica degli anni '80, caduti assieme al Muro alla fine di quel decennio, i Cccp-Fedeli alla Linea si sono imposti come un fenomeno che, ben lontano dall'esaurirsi in quegli anni, è rimasto capace di ritrovare continuamente la propria attualità grazie a intuizioni che ancora oggi sono di riferimento per una moltitudine di appassionati. [Ansa]

Giovanni Lindo Ferretti

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