La Rappresentante di Lista, il «live» a Trento questa sera per presentare il nuovo album
La band formata da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina sul palco al Sanbapolis: «Ci piace presentarlo in pubblico, in tre dimensioni»
TRENTO. La Rappresentante di Lista ha scelto Trento per svelare nelle forme live il suo nuovo album “Giorni felici” pubblicato la scorsa settimana. La data zero del tour della band creata da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina sarà quella di oggi – lunedì 4 novembre, alle 21. al Teatro Sanbàpolis.
La formazione siciliana in questo lavoro, anticipato dai singoli “Paradiso” e “La città addosso” prosegue il suo lavoro di costante ricerca musicale e tematica. I temi sono quelli cari al progetto: Lrdl continua a indagare l’emotività umana e a metterla in rapporto con l’altro e col mondo. Con Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina abbiamo parlato di questo disco e del nuovo tour.
Veronica e Dario, in questi tempi tormentati un titolo come “Giorni felici” è piuttosto impegnativo: cosa c’è dietro questa felicità?
“Abbiamo sempre cercato dei titoli provocatori o di giocare col senso delle parole e “giorni felici” rappresenta un po’ un interrogativo, ci chiediamo se anche i giorni che abbiamo vissuto in cui ci sentivamo contenti fossero davvero felici. Ci rendiamo conto che spesso era solo una felicità indotta o che non guardava realmente a dei tratti di sofferenza che c’erano nel mezzo. E’ un titolo su cui riflettere”.
Come è nata la copertina con l’opera “Fly me to the Moon” con uno scenario felice di una casa che nasconde però il senso di inquietudine profonda raccontato anche all’interno dell’album.
“Sì, da sempre, dal primo disco fino a questo che è il quinto, abbiamo cercato di trovare nelle copertine qualcosa che potesse aggiungere un ulteriore strato di ragionamento rispetto al titolo e alla track list. In questo caso ci siamo avvalsi di Bondielli, un artista di Viareggio che abbiamo conosciuto attraverso la sorella di Veronica, per rappresentare una situazione familiare felice in un modo un po’ infantile che fosse allo stesso tempo spaventoso”.
Dal punto di vista musicale come si distingue dal vostro passato discografico?
“Molti dei musicisti che hanno partecipato alla scrittura e agli arrangiamenti ci seguono da anni, è un po’ come se ci muovessimo in un luogo sicuro perché condividiamo la passione per un certo tipo di suono e di ritmiche. Ci siamo portati dietro una parte dell’elettro-pop attraverso i synth o dei suoni che ci portano un po’ a viaggiare nello spazio, non abbiamo abbandonato questo tipo di gusto. Abbiamo lavorato tanto sui testi, sul renderli più diretti sempre legandoci al modo poetico di raccontare la vita che in questo caso sono sentimenti nudi e crudi come se spiassi da una finestra o dal buco della serratura dentro casa, c’è molto di intimo che viene portato così com’è. Altre volte c’è stato un lavoro sulla coralità per abbracciare più parole o sentimenti, mentre questa volta siamo andati più nel dettaglio”.
A Trento la prima data del tour: cosa potete anticipare di questo live?
“Il primo desiderio è di portare dal vivo queste nuove canzoni per dare al pubblico un altro punto di vista su questo disco e permettere a chi viene a vederci di ascoltarlo in tre dimensioni perché per quanto un disco possa essere ascoltato e assorbito, crediamo che è nella dimensione live che si possa vivere il suo aspetto più interessante, coi musicisti sul palco assume tutt’altro valore. La cosa che ci è subito saltata alle orecchie durante le prove è che il nostro repertorio comunica benissimo con le nuove canzoni, quindi ci saranno anche pezzi storici riarrangiati con la nostra band per l’occasione. Andremo poi a costruire negli ultimi giorni di residenza a Trento i movimenti di scena, le luci, tutta la parte che riguarda più lo show. Queste canzoni dal vivo vivono in maniera potentissima. Ci auguriamo che possa essere un bellissimo show in grado di creare un bell’incontro col pubblico presente, lo vogliamo pensare come un rito collettivo”.
Cosa vi diverte di più o cosa vi dà più tensione nei live?
Veronica: “Sapere esattamente cosa dire e come dirlo quando canto e non avere idea cosa dire quando non canto, è molto difficile capire come interagire”.
Davide: “Amo avere così chiaro lo spettacolo che devo fguardare i miei compagni, comunicare con tutta la band e godermi gli altri musicisti sul palco”.