Musica / Intervista

Lou Marini, dei Blues Brothers, fra gli Usa e le radici trentine di Darzo: «Trump? Un disastro, per noi e per il mondo»

Mercoledì 19 febbraio sarà in concerto all’auditorium di Trento con «The Original Blues Brothers Band», parla il celebre sassofonista: «Vi faremo divertire, verremo su da Riva del Garda con un vecchio autobus noleggiato»

di Fabio De Santi

STORO. La sigla è quella di The Original Blues Brothers Band ma l'immaginario è quello di uno dei grandi classici del cinema legato alla musica come The Blues Brothers. La formazione attesa mercoledì 19 febbraio, alle ore 21, all'Auditorium di Trento tiene viva nei suoi trascinanti live la memoria del film di John Landis ed interpretato da una coppia davvero esplosiva come quella formata dal compianto John Belushi e Dan Aykroyd.

Molti definiscono l'Original Blues Brothers Band come una formazione davvero unica grazie alla sua miscela di blues, gospel e soul music pieno di magia, come quella con la più grande line-up di musicisti blues mai messa insieme.

Sono stati gli uomini che hanno suonato con Otis Redding, Booker T & the MGs, Muddy Waters, James Cotton, Wilson Pickett, Sam & Dave, solo per citarne alcuni, hanno suonato come house band al Saturday Night Live, si sono fatti conoscere come un'entità potente e riconoscibile.

Nella line up che approderà a Trento anche tre dei protagonisti del film: "Blue" Lou Marini al sax, Murphy "Magictones" Dunne, keys e Tom "Bones" Malone.

Proprio Lou Marini, musicista dalle radici trentine (della val del Chiese), ci racconta lo spirito con il quale la band affronta il tour targato 2025. 

Marini, che effetto vi fa ritornare a suonare in Italia?

Siamo tutti felicissimi di tornare da voi. Per me è sempre emozionante sunare nel vostro Paese e ancora di più a Trento. Dal 1999 vengo a Darzo a trovare la mia famiglia quasi ogni anno e sono sempre momenti bellissimi ed intensi. In passato ho suonato in tutta Italia e c'è sempre stata una splendida accoglienza da parte del pubblico.

Le sue radici, appunto, sono in Trentino quindi per lei sarà un live davvero speciale.

Sì e all'Auditorium ci saranno parenti e amici ad ascoltarci. Ricordo che qualche anno fa tutta la band trascorse come me un bellissimo pomeriggio a Darzo mangiando tutti i cibi locali compresa (sorride Lou Marini n. d. r.) la polenta.

Qual è la forza della Original Blues Brothers Band?

Credo che la nostra formazione sia stata e continui ad essere un potente treno merci di energia musicale che non si ferma mai.

Durante i vostri spettacoli, il pubblico è parte integrante dell'energia che si crea: cosa possiamo aspettarci dall'atmosfera del concerto di Trento?

Beh, abbiamo intenzione di far divertire chi ci viene ad ascoltare, di emozionarlo con il nostro set e come diciamo noi "We intend to burn the house down! " che si può tradurre con un "Abbiamo intenzione di bruciare la casa! .

Gli occhiali scuri e i completi neri sono il vostro marchio di fabbrica: quanto vi divertite a incarnare questi personaggi iconici di un film come quello di John Landis?

I nostri cantanti indossano quegli abiti perché inevitabilmente sono quelli dei Blues Brothers e di quel memorabile film. Io e gli altri musicisti non cerchiamo di imitare il film se non per suonare la grande musica che ha segnato quella pellicola.

I Blues Brothers sono una leggenda della musica e del cinema: qual è il messaggio più importante che volete trasmettere attraverso i vostri concerti?

Penso che sia la presentazione ad alta energia, acustica e onesta della musica Quella musica suonata che per me è pura anima, senza espedienti, computer, correzioni vocali tanto in voga oggi. Il nostro pubblico balla sempre perché coglie il nostro messaggio, la nostra idea di sound, di quello che suoniamo.

Una domanda scherzosa legata ad uno dei passaggi cult del film di Landis: sarete ancora in missione per conto di Dio anche a Trento?

Certo, noi siamo sempre in missione e questa volta dopo essere arrivati a Riva del Garda noleggeremo un vecchio autobus per portarci a Trento.

Quale significato ha oggi per lei la parola blues?

Il blues per me è redenzione e connessione.

Cosa direbbe secondo lei John Belushi se potesse assistere ad un vostro live?

Beh, non ci devo riflettere molto: John Belushi salirebbe subito sul palco con noi.

In Italia molti sono preoccupati per il ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti anche per un cambiamento dei diritti democratici e non solo negli Stati Uniti: cosa ne pensa?

Io ritengo che il ritorno alla presidenza di Donald Trump sia un fottuto disastro, un grandissimo, fottuto, disastro per tutti, americani e non.

 

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