Benassi e Mazzalai nella megacentrale

Impianto Altissimo-Garda, 1 miliardo di costo. Altri 200 milioni per il ripristino ambientale Ft Energia ha il 20%, Sws Engineering l’8% delle quote della società di progetto promossa dalla Eva di Chicco Testa. Partner previsti: Dolomiti Energia e un colosso nazionale Centrale idroelettrica di pompaggio da 1.300 megawatt 5,5 milioni di kwh al giorno per coprire le ore di punta

TRENTO - La centrale idroelettrica sul Garda da 1.300 megawatt, promossa dalla Eva Energie Valsabbia dell'ex presidente dell'Enel Chicco Testa, ha già partner trentini di peso e, nelle intenzioni dei proponenti, potrà essere realizzata solo se vi sarà un'ampia condivisione da parte della società trentina e se l'interlocutore industriale sarà Dolomiti Energia. La società che ha presentato la domanda di concessione agli uffici provinciali si chiama Progetto Altissimo Srl, è partecipata da Eva al 72%, mentre il 20% è di Ft Energia, la controllata della Finanziaria Trentina di Lino Benassi primo socio privato di Dolomiti, e l'8% della Sws Engineering di Paolo Mazzalai, che è anche presidente di Trentino Sviluppo.
L'investimento necessario ammonta a 1 miliardo di euro, più 200 milioni per le opere di mitigazione e di ripristino ambientale. Sarà decisiva la partecipazione non solo di Dolomiti (si veda su questo l'intervista di oggi sull'Adige a Mario Marangoni) ma anche di un colosso italiano o europeo. Il business dell'ora di punta. I promotori hanno presentato informalmente il progetto ai vertici della Provincia. Il presidente Dellai ha subito messo i puntini sugli i: è un investimento per fare cassa o ci guadagna anche l'ambiente? Per Eva e Sws, che si stanno occupando della progettazione, l'ambiente avrà soprattutto benefici, anche perché si tratta di energia idroelettrica, quindi rinnovabile.
Il progetto prevede di prelevare dal lago di Garda oltre un milione e mezzo di metri cubi d'acqua, accumulandola mediante pompaggio in gallerie sulla montagna, ad una quota di 1.650 metri, e poi, nelle ore diurne feriali, quando di energia ce n'è bisogno in tutta Italia, facendola ricadere nel lago attraverso condotte forzate e turbine, producendo 5,5 milioni di chilowattora al giorno. Verrebbero coperte, insomma, le esigenze delle ore di punta in Italia e forse in altri paesi europei. La struttura, l'acqua, le riserve. Secondo il progetto preliminare, la struttura sarà realizzata interamente in sotterraneo, scavando 16 chilometri di gallerie di 11 metri di diametro, che saranno rivestite in calcestruzzo armato con acciaio, in modo da resistere anche a ipotetici forti terremoti.
Il materiale scavato ammonterà a 3 milioni di metri cubi, meno del 4 per mille del volume totale della montagna, e verrà depositato nell'esistente Cava della Mala, presso Nago, che in questo modo si prevede di risanare e rinverdire. Verso l'esterno ci saranno solo due ingressi, uno sulla Gardesana e uno d'emergenza, nascosto da un boschetto, sull'Altissimo. Le acque pompate dal Garda resteranno nelle gallerie-serbatoio dalle 6 alle 12 ore al giorno e poi torneranno nel lago «praticamente identiche a quelle prelevate il giorno prima».
Il livello del lago, secondo i calcoli dei promotori, si abbasserebbe al massimo di 4 millimetri. Uno dei problemi è evitare l'impatto dell'opera sul sito naturale di interesse comunitario Monte Baldo di Brentonico. Lo scavo realizzato con le frese dovrebbe limitare rumori e vibrazioni in superficie. Nella zona è previsto lo sbocco per creare sfiato alle gallerie e per le emergenze, anche se mascherato alla vista da un boschetto di abeti «grande come un campo da tennis». Un canone in Finanziaria. I lavori dovrebbero durare oltre 5 anni.
Per l'esercizio dell'impianto sono previsti 20 posti di lavoro, con 3-4 milioni annui di lavori di manutenzione da assegnare a ditte locali. Tra i benefici, Progetto Altissimo cita il pagamento in Trentino dell'Ici e del canone al Bim del Sarca, oltre a sconti sulle bollette per i residenti dei comuni interessati. Per ogni evenienza, comunque, la Provincia si è attrezzata: tra le misure della Finanziaria in discussione in Consiglio c'è la previsione di canoni aggiuntivi per gli impianti di pompaggio.
Francesco Terreri