Mutui casa più cari in Trentino: tassi medi al 3,9%

Trentino isola felice? Sarà, ma non per quanto riguarda i mutui casa. I dati resi noti da Bankitalia ci dicono, infatti, che nella nostra provincia i tassi sui prestiti per l'acquisto delle abitazioni sono superiori a quelli delle vicine Veneto e Lombardia o dell'«autonomo» Friuli Venezia Giulia. In Trentino la media dei tassi applicati (fissi o variabili) è del 3,90%, mentre in Veneto siamo al 3,66% e Lombardia e Friuli si attestano al 3,72%. Secondo gli esperti il caro-mutui ha un fondamento «tecnico». In Trentino i prezzi delle case sono molto elevati e di conseguenza i prestiti sono consistenti. Tanto da dover essere «spalmati» su periodi molto lunghi e più costosi

di Andrea Tomasi

Il Trentino Felix, l'isola felice, è un'invenzione. La realtà è ben altra cosa. Rispetto alle regioni (ordinarie) del Norditalia non siamo diversi. Almeno quando si parla di credito, di prestiti alle famiglie. Anzi, in alcuni casi, la situazione (fatte le dovute proporzioni) è peggiore. A dirlo sono i numeri sui tassi di interesse bancario diffusi proprio dalla Banca d'Italia. Le percentuali dei crediti concessi alle famiglie, che pensano all'acquisto di un'abitazione, in molti casi sono più alte rispetto a quelle proposte nel vicino Veneto, in Lombardia o nel pur vicino (e pur ad autonomia speciale) Friuli Venezia Giulia. Colpa - dicono gli esperti - di un quadro economico e urbanistico molto particolare. Insomma qui da noi chiedere un prestito costa più che altrove perché i terreni edificabili sono pochi, quelli disponibili costano molto (in quanto venduti nel periodo delle vacche grasse) e gli immobili hanno un valore maggiore. Ma cosa c'entra il costo del mattone con il trattamento riservato alle famiglie che chiedono un mutuo? A quanto pare un po' c'entra, perché più costano le abitazioni - ci viene detto - maggiore è la cifra di cui necessitano i clienti degli istituti di credito. Maggiore è la quantità di denaro che la banca dà in prestito, più sono gli anni lungo i quali si tende a «spalmare» il debito. Più lungo (temporalmente) è il mutuo, più elevato è il tasso di interesse.
Al netto dei contributi provinciali per la ristrutturazione delle abitazioni (ammesso di ottenere il finanziamento dell'ente pubblico), le giovani coppie si dibattono nella scelta tra tasso fisso e tasso variabile. Stando ai numeri della Banca d'Italia il tasso medio praticato (giugno 2013) è del 3,90%, contro il 3,83% del dicembre 2011. Ma è il confronto con le altre regioni a dare la misura di un quadro che, pur non vedendoci fanalino di coda, non ci vede in quote paradisiache. Alla stessa voce (tassi di interesse bancari per prestiti a famiglie per l'acquisto di abitazioni) si nota il 3,72% in Lombardia (contro il 3,80 del dicembre di due anni fa). Spostandoci in Italia centrale vediamo che il tasso praticato è dell'3,8% (nel 2011 era del 3,9). Nel vicino e operoso Veneto si parla del 3,66% (contro il 3,90% del 2011). E in Friuli Venezia Giulia, montuoso quanto autonomo? nel giugno di quest'anno si viaggiava su un 3,72%, mentre a fine 2011 era del 4,10%.
Stefano Manara, rsponsabile dell'area corporate della Sparkasse, dice che si tratta di numeri che dovrebbero essere analizzati attentamente. «Nel nostro territorio - commenta - abbiamo sempre avuto tassi molto competitivi, tendenzialmente più bassi rispetto a quelli delle altre regioni italiane». Dice che la differenza tra le percentuali lombarde o venete e quelle trentine è in fondo trascurabile. «Si deve tenere conto delle peculiarità del territorio». Insomma case più costose e mutui più lunghi con maggiori costi . «Se il costo al metro quadro è più alto rispetto ad altre zone d'Italia, ma non sono più alti gli stipendi, è evidente che il tempo del mutuo si estende per rendere la rata più sostenibile». Insomma fuori regione (ma dipende esattamente dove) costruire casa costa meno, costa meno il prestito in banca perché ha una durata inferiore.
Diversa appare la situazione per quanto riguarda il tasso medio per i prestiti a breve termine proposti a imprese medio grandi. Si tratta del 5,19% per imprese medio grandi, del 6,64% per le piccole. In Toscana siamo al 6,8% per le grandi e al 9,8 per le piccole. In Lombardia siamo al 5,68% per le imprese medio grandi, mentre per le piccole siamo all'8,86%. In Veneto alle aziende medio grandi viene praticato un tasso del 5,62% destinato alle realtà imprenditoriali di grandi dimensioni e dell'8,35% per le piccole.

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