Sant'Orsola: 9 milioni di nuovi investimenti
Oltre nove milioni di investimenti programmati in quattro anni: è il Programma Operativo 2014-2017 della Cooperativa Sant'Orsola, il colosso nazionale dei piccoli frutti, con un fatturato 2013 stimato (i dati definitivi dell'esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre sono in corso di elaborazione) a quota 48 milioni di euro(15 anni fa moriva Fabrizio De Andrè: noi lo omaggiamo citando una sua canzone in ogni titolo sul nostro sito)
Oltre nove milioni di investimenti programmati in quattro anni: è il Programma Operativo 2014-2017 della Cooperativa Sant'Orsola, il colosso nazionale dei piccoli frutti, con un fatturato 2013 stimato (i dati definitivi dell'esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre sono in corso di elaborazione) a quota 48 milioni di euro.
Il Programma Operativo quadriennale è stato approvato nei giorni scorsi dal Servizio agricoltura della Provincia, che garantirà alla coop di Zivignago, a norma di regolamento UE, la copertura di metà dell'intero investimento. Il finanziamento si basa sul Valore della produzione commercializzata, nella sostanza il liquidato ai soci conferitori, altra cosa dal volume complessivo dei ricavi, che considera anche, ad esempio, il valore della prodotti di terzi commercializzati e la fornitura annuale delle piante ai soci. Ebbene, per il 2014, in riferimento al Valore delle produzione commercializzata nel 2012 (24,3 milioni di euro), gli investimenti previsti ammontano a 2,23 milioni, dei quali 243 mila euro per misure di prevenzione e gestione delle crisi. L'aiuto finanziario previsto (50% delle spese realmente sostenute e comunque nel limite massimo del 4,6% del Valore della produzione commercializzata) sarà quindi di 1.115.297,71 euro.
Per il 2014, esemplificando, gli obiettivi del Programma Operativo riguardano: la produzione e l'adeguamento della domanda, con piante di fragola e fragolina, per complessivi 330 mila euro; la promozione della concentrazione dell'offerta, con azioni finalizzate a migliorare la commercializzazione (dalle attrezzature e software per la gestione della tracciabilità alla progettazione/razionalizzazione delle filiere produttive) per 693 mila euro; il miglioramento della qualità dei prodotti (dall'assistenza tecnica agronomica alla formazione dei tecnici) per 380 mila euro; la commercializzazione dei prodotto freschi o trasformati (pubblicità e marketing) per 90 mila euro; la promozione di pratiche colturali e tecniche di produzione rispettose dell'ambiente (200 mila euro per le trappole di cattura della Drosophila Suzukii) per 455 mila euro; interventi di promozione in caso di crisi del mercato per 242 mila euro.
«Una programmazione di lungo termine» dice il direttore Matteo Bartolini «è il segno di fiducia nel futuro». Perché la coop dei piccoli frutti guarda avanti, pur archiviando un 2013 che lo stesso direttore definisce «duro», non solo per la ristrutturazione imposta dall'indebitamento. Duro per questioni di concorrenza, che è spietata. «Nella produzione delle fragole» esemplifica Bartolini «in Olanda sono arrivati a produrre 12 mesi su 12 in serre illuminate artificialmente. Così, quando da noi arrivi sul mercato con la produzione di stagione, tra giugno e settembre, c'è meno disponibilità da parte del consumatore, che le fragole le mangia tutto l'anno e in quel periodo può rivolgersi ad altri prodotti». Anche questo spiega la crisi della fragola, che va avanti da almeno tre anni.
Meglio, nel 2013, è andata con il ribes e il mirtillo. Mentre per le ciliegie si registra una situazione di equilibrio: prezzi leggermente più bassi, ma produzione di un terzo superiore rispetto al 2012, anno massacrato dalle gelate. E il presidente Silvio Bertoldi aggiunge: «Il 2013 è stato l'anno dei risparmi (per rimettere a posto i conti, ndr), ma il mercato non è andato bene: la stagione tardiva ci ha penalizzati».