Rabbia fiscale degli artigiani Contro gli abusivi. E Delladio
De Laurentis : «Basta con i dipendenti pubblici che fanno gli imbianchini in nero, con la pressione fiscale al 68%, con gli autisti che in Romania costano la metà, con i furbetti dei concordati che non ci pagano le fatture: perché così, per qualcuno, evadere è una necessità per sopravvivere»
PREDAZZO - Non solo nella capitale, crescono i fiori del male. Non solo «giù per l'Italia», ma anche quassù sulle montagne, cresce la malapianta dell'abusivismo. In particolare nelle valli dell'Avisio: un terzo delle diffide totali presentate dagli artigiani nell'ultimo triennio, 55 su 159. È perché si denuncia di più o perché succede più spesso? È perché si sta meglio o si sta peggio? Ci vorrebbe un'indagine socio-economica ad hoc. Intanto si leggano queste cifre, illustrate al municipio di Predazzo - in un'infuocata assemblea dell'Associazione artigiani - dal responsabile categorie Guido Radoani .
22 diffide nel 2011 (13 estetica, 9 acconciatura) su 62 in Trentino. 18 nel 2012 (11 autoriparazione, 5 acconciatura, 2 estetica) su 51 totali. 15 l'anno scorso (variamente assortite, si veda l'infografico) su 46. Titolo della tavola rotonda fortissimamente voluta dal presidente De Laurentis e dal direttore Berardi in risposta al grido di dolore fassan-fiammazzo: «Abusivismo, lavoro irregolare, evasione: le cattive abitudini». Ma con buone leggi e buone pratiche, persino le cattive abitudini si possono combattere, ha osservato il coordinatore Paolo Ghezzi , giornalista dell' Adige .
«Non vuole essere una caccia alle streghe» ha messo le mani avanti Andrea Piazzi , presidente territoriale degli artigiani. E dopo il saluto dell'assessora Chiara Bosin e Radoani («Il lavoro sommerso - 8% in Trentino - dà molto fastidio, e anche dopo le diffide non sempre cessa l'attività sleale), il comandante provinciale della Guardia di Finanza Fabrizio Nieddu ha efficacemente illustrato i poteri, l'attività, i risultati delle Fiamme gialle in regione: 270 lavoratori in nero scovati nel 2013, meno quantità (-40%) ma più qualità nelle verifiche: «azione mirata sui settori a maggiore pericolosità fiscale», con analisi categoriali e di comparto studiate ad hoc.
«Ci rendiamo conto - ha detto Nieddu - che in Italia chiudono 54 imprese al giorno e che la crisi morde, e cerchiamo di non rompere le scatole a chi lavora bene. Ma il 14,5% di tax gap relativo - Trentino Alto Adige 17° in Italia, 14° nei valori assoluti - significa che anche qui c'è uno zoccolo duro di «cattive abitudini». A partire dalle piccole, non innocenti, evasioni: se a Roma i finanzieri hanno beccato Mr. Frode con Ferrari, Testarossa, Mercedes, yacht e 93 milioni di proventi illeciti, alla Fiera di San Giuseppe le verifiche hanno individuato 4 lavoratori in nero e 26 mancati scontrini.
«Ci dobbiamo indignare non solo per Mister Frode ma anche per i 200 euro dell'idraulico senza ricevuta, o per lo sconto di mille euro del dentista in cambio della mancata fattura» ha insistito il direttore Agenzia entrate Vincenzo Giunta , «sennò non siamo coerenti nel pretendere una cultura della legalità».
Poi è stata la volta degli ispettori del lavoro della Provincia Paolo Farina e Lara Poletti (obiettivo: costo del lavoro uguale per tutti, lotta alla slealtà delle agenzie interinali straniere e al lavoro subordinato mascherato da autonomo, visite ai cantieri anche nei weekend), e dei funzionari Inps Alessia Grisenti e Francesco Coco (crescono le evasioni contributive). Il presidente dei Comuni Paride Gianmoena ha ammesso onesto: la politica non dà il buon esempio, la pubblica amministrazione non aiuta ad essere fedeli, ma sentiamoci tutti corresponsabilizzati».
Infine, prima della rabbia della sala, la filippica di De Laurentis : «Basta con i dipendenti pubblici che fanno gli imbianchini in nero, con la pressione fiscale al 68%, con gli autisti che in Romania costano la metà, con i furbetti dei concordati che non ci pagano le fatture: perché così, per qualcuno, evadere è una necessità per sopravvivere».