L'Anticorruzione boccia la proroga Autobrennero
Il numero uno dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone (nella foto) boccia la norma del decreto Sblocca Italia che consente la proroga di alcune concessioni autostradali, tra cui quella di Autobrennero. Con una lettera indirizzata ai presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso e al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, Cantone critica la misura che autorizza i concessionari a proporre al ministero entro il 30 giugno prossimo, dopo lo slittamento di sei mesi concesso dal decreto Milleproroghe, un aggiornamento delle concessioni con l’unificazione di tratte interconnesse. [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"178986","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]
Autobrennero ha già presentato la proposta entro la scadenza precedente, il 31 dicembre 2014. In essa si delinea un rinnovo della concessione per 31 anni, con l’aggregazione con la tratta contigua Campogalliano-Sassuolo, già in concessione a una cordata guidata da A22, e un piano di investimenti da 5 miliardi e mezzo di euro, che supera i 6 miliardi considerando il «tesoretto» di 550 milioni pro-ferrovia già accumulato da conferire al tunnel del Brennero.
Ma per Cantone, come riporta Il Sole 24 Ore, la norma «sembrerebbe rendere possibile, nel caso di unificazione di convenzioni con scadenze differenziate, lo slittamento della scadenza di alcune di quelle vigenti senza, quindi, l’espletamento di alcun tipo di procedura a evidenza pubblica, in violazione, tra l’altro, dei principi di concorrenza ed economicità». Da qui la richiesta di monitorare l’applicazione della norma e magari di correggerla.
Secondo il presidente dell’Autorità Anticorruzione, inoltre, la previsione di nuovi investimenti, con la sottoscrizione di atti aggiuntivi invece che attraverso la revisione dei piani economici, può comportare un rallentamento della loro esecuzione anche a causa del contenzioso che potrebbe venir fuori.
Infine, anche la norma che chiede tariffe e condizioni di accesso più favorevoli per gli utenti potrebbe avere «profili di criticità». Cantone ricorda che i concessionari utilizzano modelli differenti per l’adeguamento delle tariffe, che peraltro Autobrennero ha congelato per quest’anno. Da qui il suggerimento di autorizzare accorpamenti solo dopo l’adozione del metodo più favorevole agli utenti, il «price cap».