Germania, Stati Uniti e Francia: ecco la mappa dell’export trentino. I tre paesi sono state le prime tre destinazioni delle esportazioni della nostra Provincia nel corso del 2014. La Germania è di gran lunga il primo sbocco per le nostre merci, con il 17,5% del totale, in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2013; seguono gli Usa con il 12% (-0,3% sul 2013) e la Francia (8,7%, -9,4%). Il totale dell’export trentino ammonta a poco più di 3,3 miliardi di euro e risulta in aumento dell’1% rispetto al 2013.

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I dati sono contenuti in una elaborazione del centro studi della Cgia di Mestre, relativo all’export dell’intero Nordest. La situazione trentina non si discosta molto da quella del Nordest, che vede sempre la Germania come principale «cliente» delle esportazioni, seguita da Francia e Usa. In pratica, quasi il 25 per cento delle merci prodotte nel Nordest prende la strada del mercato franco-tedesco e un altro 7,8 per cento quella per gli Usa. Anche la provincia di Bolzano esporta prima di tutto in Germania (34,6%), ma vede poi Austria e Svizzera al secondo e terzo posto.

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Per quanto riguarda i numeri trentini, secondo la Cgia dal 2008 al 2014 l’export ha messo a segno una crescita del 12,1%, passando da un controvalore di 2,9 miliardi di euro a 3,3 miliardi. Nello stesso periodo Bolzano è passata da 3,2 miliardi a 3,9 miliardi di euro, con un aumento del 22,6%. Nel corso del 2014 il Trentino ha esportato soprattutto macchinari (20,1% dell’export totale, con un -9% sul 2013), bevande (11,4%, con un aumento del 4,1%) e prodotti chimici (10,4%, +9,4%).

Restano all’intero Nordest, i macchinari sono la tipologia produttiva che sappiamo vendere meglio, spiega la Cgia: ad eccezione di Belluno (che esporta soprattutto occhiali) e di Gorizia (che ha nella produzione delle navi il settore che traina l’export ), nelle altre 11 province del Nordest sono il prodotto più richiesto all’estero.Il secondo prodotto esportato sono le apparecchiature elettriche e gli elettrodomestici (per un valore di 5,5 miliardi di euro) e il terzo è costituito dalle calzature e la pelletteria (5,2 miliardi di euro).

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