«Governance inadeguata», Bankitalia striglia la Rurale di Aldeno
I 5.400 soci della Cassa rurale di Aldeno e Cadine, una delle maggiori banche cooperative del Trentino, la sesta per masse amministrate, sono convocati questa sera nel tendone sul Piazzale della Chiesa di Aldeno per l'assemblea di bilancio. I conti, come per molte altre banche e Casse rurali, sono in rosso: Aldeno e Cadine chiude con una perdita di 5,8 milioni di euro dopo rettifiche sui crediti per circa 25 milioni. Ma al centro dell'assemblea ci sarà un altro fatto clamoroso: la Banca d'Italia ha inviato alla Rurale una lettera in cui rimarca l'inadeguatezza della governance della Cassa e chiede cambiamenti in consiglio di amministrazione.
La presa di posizione di Bankitalia - formalmente non un obbligo ma un invito, sia pur pressante - ha scompigliato le carte della Rurale a pochi giorni dall'assemblea, dove è all'ordine del giorno anche l'elezione delle cariche sociali. I consiglieri uscenti nelle pre-assemblee zonali si erano dichiarati disponibili alla ricandidatura ma, dopo la lettera dell'istituto di vigilanza, tutto è tornato in discussione.
Presidente della Cassa rurale di Aldeno è Luigi Baldo, vicepresidente Pompeo Viganò. Nel consiglio di amministrazione siedono anche Nicola Baldo , Giorgio Cont , Roberto Coser , Stefano Fadanelli , Barbara Grassi , Monia Larcher , Giorgio Moser , Riccardo Tamanini , Paola Zanotelli.
La questione dell'adeguatezza della governance, cioè delle caratteristiche e della composizione del «governo» di un istituto di credito, è già all'ordine del giorno di tutte le assemblee delle Casse rurali, sotto il capitolo «autovalutazione». L'informativa sull'autovalutazione del governo societario è stata introdotta fra i temi delle assemblee da qualche anno.
Dal maggio 2014, però, la norma è stata inasprita e prevede, tra l'altro, che in cda siano presenti consiglieri con competenze diversificate, che ci siano due consiglieri indipendenti, che non abbiano cioè rapporti di affari con la Cassa, che ci sia un'adeguata rappresentanza di genere, cioè donne in cda.
Tutto questo però avviene, in genere, senza che ci sia bisogno dell'intervento della Banca d'Italia. Se l'istituto di vigilanza ha ritenuto di mandare una nota alla Cassa di Aldeno è perché ha valutato che i miglioramenti finora apportati alla governance non siano stati sufficienti.
Quanto questo abbia a che fare anche con i conti e la gestione della banca è tutto da vedere. Bankitalia ha terminato la sua ultima ispezione a gennaio e, come nelle altre banche e Rurali, ha spinto per «pulire» il bilancio dalle sofferenze con consistenti svalutazioni di crediti. Nel 2013 Aldeno aveva impieghi per 530 milioni e crediti deteriorati per quasi 80 milioni, 34 dei quali erano sofferenze. Nonostante avesse operato svalutazioni di crediti per quasi 12 milioni, aveva chiuso i conti con un utile netto di 2 milioni.
Ora le rettifiche, su pressione di Bankitalia, sono pressoché raddoppiate e il bilancio è andato in rosso. Stasera ci saranno soci che chiederanno chiarimenti e spiegazioni su tutto questo.