Trento Rise in «liquidazione»
Come era nell'aria da tempo, anche a seguito dello scandalo esploso con l'inchiesta giudiziaria sui Pcp (contratti precommerciali), ancora in corso, la Provincia ha deciso di liquidare il consorzio Trento Rise. Oggi formalmente l'assemblea che rappresenta i due unici soci - Università e Fondazione Kessler - nominerà un commissario per la gestione finale, fino alla ricostituzione di una nuova associazione alla quale parteciperanno come soci anche Provincia, Fondazione Mach e Trentino Sviluppo, oggi escluse.
Nel frattempo, però, Trento Rise assume. L'11 maggio, infatti, sul sito del consorzio è apparso un annuncio: si cerca una persona, contratto di sei mesi, 28mila euro di stipendio. La «call», ovvero la finestra temporale per inviare i curriculum, ha durata di appena una settimana, e infatti chiuderà il 17 maggio.
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Il nuovo consorzio si occuperà però esclusivamente di innovazione e trasferimento tecnologico e non più di ricerca. Lo ha deciso ieri con una delibera la giunta provinciale.
Nel breve periodo, ha deciso ieri la giunta, su proposta del presidente Ugo Rossi e dell'assessora alla ricerca, Sara Ferrari, Trento Rise dovrà evolvere e configurarsi come nuovo soggetto che dovrà svolgere da anello di congiunzione fra ricerca, società e tessuto imprenditoriale. Non sarà dunque più orientata solo all'informatica. E per fare questo, sulla scorta di quanto già delineato negli incontri con Università e Dbk, entreranno come nuovi attori anche Fondazione Mach e Trentino Sviluppo. Proprio considerata la decisione di chiudere l'associazione, ieri il presidente di Trento Rise, Aronne Armanini si è dimesso non condividendo la scelta con la motivazione che: sono venute meno le condizioni che lo avevano indotto ad accettare l'incarico.
«Personalmente, - ha scritto nella lettera inviata al rettore Paolo Collini - riconosco il grande potenziale del personale di Trento Rise, un centro di innovazione stimato in Italia e in Europa, e ringrazio tutti i collaboratori e i dipendenti dell'associazione per la professionalità, l'impegno profuso e i risultati conseguiti». Il rettore ha chiesto al professor Armanini di sospendere le dimissioni sino alla riunione dei soci di Trento Rise, già prevista per oggi, in cui appunto sarà nominato un commissario se Armanini confermerà le sue dimissioni. Armanini aveva sostituito da pochi mesi Fausto Giunchiglia, finito nell'occhio del ciclone dell'indagine giudiziaria. In un comunicato la Provincia ricorda che Trento Rise è stata fondata nel dicembre 2010 dalle aree ICT (Information and Communication Technology) della Fondazione Bruno Kessler e del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione (DISI) dell'Università di Trento.
ll nuovo soggetto non si occuperà di attività di ricerca, evitando sovrapposizioni o duplicazioni con l'attività propria dei soci, ma si concentrerà sul diventare catalizzatore di opportunità di ?innovazione. Verrà rafforzato il ruolo di coordinamento e di regia della partecipazione trentina a iniziative strategiche di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico a livello nazionale ed internazionale quali, ad esempio, le KIC e i Cluster Tecnologici. La giunta ha condiviso che venga istituito un gruppo tecnico formato dai rappresentanti nominati dall'Università di Trento, Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler e Trentino sviluppo, coordinato dalla Provincia, che dovrà predisporre il modello di governance, le funzioni e il campo di azione del nuovo soggetto, hub dell'innovazione, che dovrà nascere entro giugno.