Poste Italiane sbarca Borsa Ai trentini azioni per 6 milioni
Boom di richieste per l’offerta per la quotazione in Borsa di Poste Italiane. Le prenotazioni degli investitori istituzionali, a cui è destinato il 70% del collocamento, e dei risparmiatori, a cui va il 30% delle azioni, hanno già consentito di coprire l’intera offerta, pari a 453 milioni di azioni più altri 45 milioni di titoli a disposizione della greenshoe, quella quota fornita alla banche del consorzio per coprire esigenze di sovrallocazione. I risparmiatori trentini hanno acquistato circa 1 milione di azioni, per un valore, prendendo la parte bassa della forchetta di prezzo, di circa 6 milioni di euro.
Il collocamento non è ancora chiuso ma ormai la domanda supera l’offerta e si andrà quindi al riparto. «Qui in Trentino c’è stato un ottimo successo come dappertutto - spiega Enrico Salvetta, vicedirettore di Cassa Centrale Banca, che partecipa al collocamento delle azioni di Poste - Sentiamo di un grande interesse anche da parte di investitori istituzionali. Per quanto riguarda il pubblico dei risparmiatori, la richiesta, valutata ai prezzi minimi, si aggira per ora sui 6 milioni».
Il ritorno dei risparmiatori all’investimento azionario, non solo con l’acquisto diretto come nel caso di Poste, ma anche attraverso fondi di investimento e gestioni patrimoniali, aggiunge Salvetta, è una risposta ai bassi tassi di interesse e quindi ai minori rendimenti di titoli di Stato e obbligazioni.
Tornando a Poste Italiane, in base alle sottoscrizioni fatte fino ad oggi, il prezzo dell’azione potrebbe essere fissato sopra i valori minimi della forchetta indicativa compresa tra i 6 e i 7,5 euro, che corrispondono ad un incasso in favore dello Stato, controllante di Poste, che varia dai 2,7 ai 3,7 miliardi di euro. Non a caso intorno al pool di banche che sta curando l’operazione - Mediobanca, Banca Imi e Unicredit - emerge ottimismo.
«L’ingresso in Borsa - afferma la presidente di Poste Italiane Luisa Todini - sarà un ulteriore servizio per i cittadini». In Trentino, secondo i dati della Banca d’Italia, il risparmio postale al 30 giugno di quest’anno ammonta a 1 miliardo 386 milioni di euro, di cui poco meno di 1 miliardo, 956 milioni, è in capo alle famiglie. Le cifre sono in crescita sia rispetto a fine 2014 che rispetto a un anno prima. F. Ter.