Mutui in sofferenza per 3.400 famiglie trentine
Sono 3.369 le famiglie trentine in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui e di altri prestiti, tanto che i loro debiti sono classificati in sofferenza dalle banche. Il numero, rilevato dalla Banca d'Italia a fine giugno, è in diminuzione rispetto ai picchi raggiunti negli ultimi anni. Ma il carico di debiti non pagati cresce. Al 30 giugno è pari a 251 milioni di euro, in aumento del 20% sull'anno precedente.
A fine agosto è salito a 268 milioni. È la fotografia trentina, parziale, del dato riportato dall'Istat nel dossier presentato l'altro giorno in Parlamento nell'audizione per la legge di Stabilità: in Italia ci sono 3 milioni di famiglie in difficoltà con i pagamenti di mutui, affitti o utenze domestiche.
In Trentino le spese per la casa - mutui, affitti e bollette - sono pari al 37,2% della spesa totale mensile delle famiglie. Il dato è superiore alla media nazionale, pari al 36,7%. Ma il reddito medio più alto dei trentini porta a un'incidenza delle famiglie in difficoltà inferiore a quella nazionale. Considerando solo le famiglie in sofferenza per i mutui, quelle trentine sono l'1,5% del totale mentre quelle nazionali, 766 mila, sono circa il 3%.
Le famiglie con debiti non pagati avevano raggiunto un massimo di 3.784 nel settembre del 2013. Il dato del giugno di quest'anno è inferiore del 6% rispetto al trimestre precedente e del 7,4% rispetto a un anno prima. Tuttavia il volume delle sofferenze continua a crescere. Le rate non pagate dalle famiglie trentine ammontavano nel settembre 2013 - al picco del numero di persone nei guai - a 191 milioni, pari a circa 50 mila euro di carico a famiglia. Nel giugno dell'anno scorso le sofferenze erano salite a 208 milioni, cioè 57 mila euro a famiglia. Nel primo trimestre del 2015 eravamo a 230 milioni, pari a 64 mila euro per ogni famiglia in difficoltà.
Al 30 giugno di quest'anno i 251 milioni di euro di rate non pagate sono cresciuti del 9% sul trimestre precedente e del 20,7% sul giugno 2014. Il valore delle sofferenze corrisponde a oltre 74 mila euro di carico per famiglia, con un incremento del 30% sul 2014 e del 50% su due anni prima. Bankitalia, inoltre, ha aggiornato i dati dei crediti in sofferenza delle banche a fine agosto. In Trentino, su un totale di 2 miliardi 79 milioni di euro, 268 milioni sono in capo alle famiglie, con una crescita annuale del 28,3%.
Le sofferenze delle famiglie si stanno avvicinando al 5% del totale dei prestiti e dei mutui ricevuti, che pure da qualche tempo hanno invertito la tendenza alla contrazione e sono di nuovo in crescita.
Secondo l'Istat, in media la rata del mutuo rappresenta i tre quarti di tutte le spese per la casa. Inoltre, nel caso delle famiglie più povere, quelle che appartengono al 20% della popolazione col reddito più basso, la spesa per l'abitazione in presenza di un mutuo può arrivare a incidere per il 66% del reddito, mentre in caso di affitto, più frequente per le famiglie a basso reddito, supera il 45% del reddito.
Le famiglie che riferiscono di essersi trovate almeno una volta nel corso del 2014 in arretrato col pagamento delle spese per la casa sono 3 milioni, pari all'11,7% del totale. In particolare, il 10,2% si è trovato il ritardo con i pagamenti delle bollette per le utenze domestiche. Tra le famiglie in affitto, il 16,9% si è trovato in arretrato con il pagamento, mentre tra quelle con il mutuo è indietro con le rate il 6,3%. Le difficoltà sono ovviamente legate al livello del reddito: nel quinto più povero è in arretrato con i pagamenti il 29,2% del totale.