Borse, crollo in piazza Affari Schizza in alto lo spread
Prosegue in deciso ribasso la seduta a Piazza Affari con il Ftse Mib in calo del 3,3%, tra i peggiori in Europa. Il listino è tutto in rosso, tutti i titoli sospesi in mattinata sono rientrati agli scambi tranne Mps ancora in asta di volatilità con un calo teorico del 16 per cento e Saipem, alla vigilia del cda sull’aumento di capitale, che cede il 6,29% teorico.
Deboli le banche con Banco Popolare in calo del 6,98%, Unicredit del 5,18%, Bpm del 4,5%, Ubi Banca del 4,19% e Intesa Sanpaolo del 3,57 per cento.
Si è registrato anche uno spread in deciso rialzo a metà mattinata.
Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund tedesco sale a 113 punti base col tasso all’1,62% contro i 101 punti dell’apertura.
L’avvicinarsi dell’aumento di capitale affonda dunque Saipem a piazza Affari, con il titolo che aggiorna i minimi storici a 5,77 euro (-8,05%). I crolli delle ultime settimane, complice la rotta del petrolio, hanno ridotto la capitalizzazione di Saipem a 2,6 miliardi di euro, sotto i 3,5 miliardi che verranno chiesti al mercato.
La Borsa teme che per invogliare le sottoscrizioni si possa arrivare a un maxi-sconto, penalizzante per quegli azionisti che non intendono seguire l’operazione e che vedrebbero il valore dei loro titoli falcidiato.
Con uno sconto del 35% sul terp (il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione), ragiona Intermonte, il prezzo dei nuovi titoli «potrebbe essere tra 1,3 e 1,5 euro» con l’emissione di circa 2,7 milioni di nuove azioni nel primo caso e i circa 2,2 milioni nel secondo, a fronte di 441,3 milioni di titoli in circolazione.
Oggi le banche del consorzio vedranno la società per discutere dello sconto in vista del cda di domani che definirà il prezzo dell’aumento.