Riforma Bcc, ecco la norma che salva le rurali sudtirolesi
Le casse Raiffeisen altoatesine restano autonome e non dovranno aderire ad un gruppo nazionale. I parlamentari Svp hanno fatto inserire nel testo di riforma Bcc (ora in commissione finanze della Camera) una norma che garantisce l’autonomia delle casse rurali altoatesine.
Le casse Raiffeisen di Bolzano avranno il diritto di costituire una holding autonoma con sede in Alto Adige, senza dover far riferimento al gruppo nazionale come le altre casse rurali.
Una possibilità sulla carta estesa anche alle Bcc trentine che al momento però, ha spiegato il viceministro dell’economia Enrico Morando, sono in realtà escluse, perché «alcune banche operano al di fuori della provincia di Trento», mentre la norma proposta indica che possono rimanere autonomi gruppi, già costituiti, che operino all’interno del territorio della provincia autonoma. In proposito, a ostacolare in particolare l'estensione automatica della norma al Trentino è il ruolo svolto da Cassa Centrale Banca, che riguarda anche altri territori, come quello veneto.
Sarà comunque possibile creare sottogruppi territoriali facenti capo a una banca costituita in forma di Spa all’interno del gruppo bancario cooperativo, come prevede l'emendamento, riformulato dal relatore.
Per tenere conto di altre realtà territoriali, ha aggiunto Morando, si è prevista appunto la misura sui sottogruppi all’interno della holding.
«Sia le banche partecipanti sia la banca capofila devono operare esclusivamente nel territorio della Provincia autonoma di Bolzano ed avere sede nel medesimo territorio. Come per tutte le altre banche sarà la Banca d’Italia a stabilire i requisiti organizzativi e finanziari del gruppo autonomo», si dice in una nota.
«Data la precisa delimitazione territoriale e l’espressa deroga, è, tuttavia, evidente che i requisiti specifici che la Banca d’Italia richiederà, dovranno essere modulati al gruppo Raiffeisen. Il gruppo sudtirolese dovrà quindi, rispetto a quanto richiesto per il gruppo nazionale, avere un patrimonio netto ed un numero di casse aderenti molto inferiore», conclude la nota.
In sostanza, i deputati hanno anche dato via libera a un emendamento, riformulato, che prevede che il ministero, nel decreto con cui stabilirà i criteri delle holding Bcc, dovrà anche stabilire «modalità e criteri per assicurare il riconoscimento e la salvaguardia delle peculiarità linguistiche e culturali delle banche di credito cooperativo aventi sede legale nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome».
Una modifica che, come emerso dal dibattito in commissione, riguarda in particolare le specificità del Friuli Venezia Giulia che peraltro, per voce di Sandra Savino (Fi) ha protestato per il trattamento considerato di favore di cui sono oggetto altre realtà a statuto speciale, come Trento e Bolzano.
Per queste ultime dovrebbe essere approvata la predetta norma «salva-Alto Adige» che consentirà al gruppo Raiffeisen di rimanere autonomo dalla holding.
La commissione ha approvato anche alcuni altri ritocchi alla riforma delle Bcc, a partire da un rafforzamento dei poteri della capogruppo sui singoli istituti.
La holding infatti potrà intervenire in casi «motivati», e non più anche «eccezionali», sulla governance delle Bcc del gruppo, nominando, opponendosi alla nomina o revocando, uno o più componenti degli organi di amministrazione e controllo.