Fisco: basta caccia agli errori e ai recuperi di basso importo
Il fisco "dovrà affinare sempre di più la qualità dei controlli, evitando lo spreco di energie in contestazioni puramente formali o di ammontare esiguo e concentrandosi piuttosto su concrete e rilevanti situazioni di rischio". È un passaggio dell'ultima circolare dell'Agenzia delle Entrate che 'ridisegna' i controlli con una vera e propria rivoluzione.
Quindi: basta caccia agli errori ed ai recuperi di basso importo il cui livello sarà valutato a seconda delle diverse situazioni. Le presunzioni fissate dalla legge, ad esempio gli studi di settore, a salvaguardia della pretesa erariale "devono essere applicate dagli uffici secondo logiche di proporzionalità e ragionevolezza, ricorrendo in via prioritaria alla collaborazione del contribuente ed alle dimostrazioni addotte per giustificare eventuali anomalie". Lo scrive l'Agenzia delle entrate nell'ultima circolare
"Intensificazione e lotta senza quartiere alle forme di evasione più gravi e alle frodi, fenomeni contro i quali l'Agenzia mette in campo, oltre a tecniche innovative che vanno nella direzione di un sempre più incisivo incrocio delle banche dati, una chiara e intensa azione di contrasto anche nei confronti di chi per mestiere progetta o facilita sistemi evasivi complessi".
Lo scrive l'Agenzia delle entrate nell'ultima circolare che ridisegna la strategia dei controlli. I frutti della voluntary discolosure "non si esauriranno nel 2016. Le informazioni raccolte consentiranno, tra l'altro, di procedere con le successive attività di analisi e rilevazione statistica delle condotte evasive più diffuse (soprattutto quelle che prevedono lo spostamento all'estero di risorse e investimenti) e di profilazione di fenomeni ad alta pericolosità fiscale". Lo scrive l'Agenzia delle Entrate spiegando i punti salienti dell'ultima circolare.
"L'attività del 2016 - si spiega - è già contrassegnata fortemente dalla voluntary disclosure. Tutte le strutture coinvolte dalla procedura di collaborazione volontaria, infatti, saranno impegnate nelle attività di accertamento fino al 31 dicembre dell'anno in corso. Ma non sarà questo l'unico fronte aperto dalla disclosure per l'Amministrazione finanziaria. Infatti, gli Uffici competenti svolgeranno un'attività di raccolta digitale dei dati e delle informazioni contenuti nelle istanze che permetterà in seguito la redazione di analisi ed elaborazioni utili anche per le future attività di contrasto all'evasione"
"Per cambiare verso bisogna cambiare mentalità, cambiare approccio, bisogna 'mettersi nei panni' dell'altra parte". Lo scrive il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi in una lettera ai dipendenti. "Questo significa - aggiunge - che l'obbligo fiscale non deve essere fatto pesare in termini di adempimenti inutili ripetitivi e defatiganti, di burocrazia, di regole incomprensibili; che il rigore non va confuso con l'arroganza, di cui anzi è l'antitesi; che uno sgravio o un rimborso sulla cui spettanza non vi siano dubbi devono essere eseguiti senza indugi o ritardi; che, in sede di accertamento con adesione, le proposte dell'ufficio non devono essere prospettate come un minaccioso ultimatum ma sempre nell'ottica della corretta e civile dialettica tra le parti; che se da una verifica non emergono fatti o elementi concreti da contestare, occorre evitare la ricerca a ogni costo di infrazioni formali da sanzionare solo per evitare di chiudere negativamente la verifica stessa; che il fine non giustifica i mezzi, nel senso che la necessità di raggiungere gli obiettivi non deve mai scalfire la qualità del nostro lavoro"
L'Agenzia delle entrate "è oggetto di una campagna denigratoria portata avanti da alcuni media, e in particolare da una trasmissione televisiva satirica. I reportage in molti casi vanno ben al di là del legittimo diritto di critica, per sconfinare nelle minacce personali e nel vilipendio dell'Istituzione". Lo scrive il direttore delle entrate, Rossella Orlandi, in una lettera ai dipendenti dopo le polemiche con Striscia la notizia.
"Non ho voluto contribuire ad alimentare la polemica rispondendo direttamente a questi attacchi, anche se i casi che siamo riusciti a individuare, posto che non vi è stato alcuna collaborazione dei giornalisti per fare chiarezza sulle pratiche, non contenevano nostri errori ma solo una errata rappresentazione da parte degli autori del servizio. Ho deciso, invece, di ricorrere alle vie legali e i giudici valuteranno. Rimane l'amarezza nel constatare che per commentare episodi di presunta inefficienza di una pubblica amministrazione non si contatti l'ente coinvolto ma piuttosto sedicenti funzionari incappucciati o ex dipendenti dell'Amministrazione magari licenziati per irregolarità".Contraddittori e accessi in loco per gli accertamenti sugli immobili: lo stabilisce l'ultima circolare dell'Agenzia delle Entrate dopo le recenti polemiche con Striscia.
"Il contribuente - spiega Orlandi - deve poter esporre le sue ragioni prima di essere oggetto di accertamento, non dopo". Il contraddittorio diventa così "il cuore - si legge nella circolare - dell'accertamento sugli immobili. Il confronto preventivo con il contribuente rappresenta infatti un'inderogabile necessità per rendere il più possibile realistica la ricostruzione dell'ufficio e meno conflittuale il rapporto con la persona, chiamata a fornire prima ancora dell'accertamento tutti gli elementi utili a quantificare correttamente il valore dell'immobile oggetto dell'atto".
La stessa Rossella Orlandi in una lettera ai dipendenti spiega poi che nella circolare: "cogliendo lo spunto proprio dai recenti attacchi, ho voluto ribadire l'obbligatorietà del contraddittorio con il contribuente in materia di valutazioni immobiliari ai fini dell'applicazione dell'imposta di registro. Si tratta forse della materia più complessa tra quelle che contraddistinguono la nostra attività: valutare un immobile è difficile e il ricorso a casi più o meno similari non è sempre agevole, utile o corretto. Ogni immobile può fare storia a sé, possono sussistere stati, fatti e condizioni che solo il contribuente conosce e che dobbiamo evitare vengano addotti quando ormai è troppo tardi, e cioè in sede di ricorso. Il contribuente deve poter esporre le sue ragioni prima di essere oggetto di accertamento, non dopo: è questo, lo ripeto, l'approccio realmente finalizzato 'a cambiare verso'.