Paradisi fiscali, esportati 381 milioni di euro Sale giochi e scommesse, segnalazioni in aumento
Nel 2015 dai paradisi fiscali è rientrata in Trentino Alto Adige la somma record di 616 milioni di euro, inferiore solo ai 660 milioni del 2009, l'anno dello «scudo fiscale» del ministro Giulio Tremonti . In effetti gran parte dei rientri dell'anno scorso è legata al nuovo strumento di regolarizzazione dei capitali detenuti all'estero, la voluntary disclosure o collaborazione volontaria, molto meno agevolata peraltro rispetto allo scudo fiscale del 2009. Al tempo stesso però i trentini hanno esportato nei Paesi a fiscalità privilegiata oltre 200 milioni e gli altoatesini circa 180, per un totale di 381 milioni.
Tutta questa attività con la Svizzera, Hong Kong, il Principato di Monaco ma anche località geopoliticamente a rischio come Abu Dhabi e Dubai contribuisce a spiegare il boom delle segnalazioni di operazioni sospette (Sos) di riciclaggio di denaro sporco, che l'anno scorso in regione sono arrivate a 969, con un aumento del 20% sull'anno precedente, e nella sola provincia di Trento sono balzate a 558, il 27% in più del 2014.
Il quadro aggiornato dei movimenti sospetti di denaro dentro e fuori il nostro Paese è contenuto nel Rapporto 2015 dell'Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d'Italia, appena pubblicato e trasmesso al Parlamento. I bonifici con controparti residenti in paradisi fiscali e Paesi non cooperativi nella lotta al riciclaggio ammontano a livello nazionale a 78,5 miliardi in entrata e 63,5 miliardi in uscita.
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