Rurali, taglio di mezzo miliardo alle sofferenze Cassa Centrale abbatte i crediti deteriorati
Le Casse rurali trentine sono gravate da 2,7 miliardi di euro di crediti deteriorati, di cui 1,3 miliardi sono sofferenze. In questi anni Cassa Centrale Banca ha messo in moto una piattaforma per la cessione delle sofferenze sul mercato, che ha venduto finora 850 milioni di crediti difficili di Rurali e Bcc di tutta Italia e sta per cederne altri 340 milioni. Ma la quota trentina in queste operazioni è bassa e la cessione comporta una forte svalutazione che non tutte le Casse, molte delle quali in rosso, riescono a reggere. Ora però Cassa Centrale sta lavorando ad una maxi cessione di mezzo miliardo di sofferenze con modalità nuove, a condizioni più favorevoli, che consentono di liberare i bilanci delle Rurali di volumi maggiori di prestiti «cattivi».
«Per la quinta cessione di crediti deteriorati siamo alla fase delle offerte non vincolanti» afferma Fabrizio Berti , vicepresidente di Centrale Credit & Real Estate Solutions, la società specializzata di Cassa Centrale, e «regista» di queste operazioni. «Si tratta di 340 milioni di sofferenze di 37 Bcc di cui 6 Casse rurali. Con questa operazione ci avvicineremo a 1,2 miliardi di crediti ceduti».
«In questo tipo di cessioni la procedura è più semplice - spiega Berti - Si raccolgono i crediti in sofferenza, si valutano e si vendono a soggetti istituzionali specializzati».
Come Christofferson Robb & c. e Balbec Capital. O la Algebris del finanziere Davide Serra , che ha recentemente acquistato 320 milioni di prestiti deteriorati della bolzanina Sparkasse.
Soggetti che però, per guadagnare sulla gestione di questi crediti, chiedono rendimenti elevati, cioè prezzi molto bassi, anche il 10% del valore nominale. Le sofferenze escono dagli attivi delle banche, che però subiscono le corrispondenti svalutazioni. Le Rurali trentine finora non hanno utilizzato molto questo canale.
La nuova modalità, messa a punto con la collaborazione di Banca Imi, dello studio legale Orrick e del valutatore indipendente Kpmg, somiglia alla procedura della cartolarizzazione, non utilizzata da 12 anni, e potrebbe essere simile alla soluzione che si sta studiando per il Monte dei Paschi di Siena. «La novità principale - precisa Berti - è che il venditore, cioè le Casse rurali, mette a disposizione finanza per comprare una parte dei crediti». Come nella cartolarizzazione, i prestiti in sofferenza vengono ceduti ad una società veicolo che per comprarli emette obbligazioni che vende sul mercato.
Una parte di questi titoli, precisamente la parte cosiddetta «senior», riferita cioè alle sofferenze «migliori», verrà ricomprata dalle stesse Bcc che hanno ceduto i crediti ad un tasso basso, del 3%. Il resto sarà acquistato dagli operatori specializzati con la prospettiva di un rendimento molto elevato, anche del 20-30%.
Ma dov'è il vantaggio? «Il vantaggio - spiega ancora Berti - è che le sofferenze possono essere vendute a un prezzo superiore del 25-30% rispetto ad una semplice cessione». Si spuntano prezzi più alti perché i compratori fanno uno sforzo finanziario inferiore e sono più «garantiti». E le Casse cedenti devono svalutare meno. Perciò operazioni di questo genere avranno le dimensioni di 500-600 milioni alla volta, ceduti dalle Bcc e Rurali più grandi. «Nella prima operazione saranno una dozzina di banche, di cui 4-5 trentine». Ma i volumi ceduti saranno molto maggiori di adesso. I tempi però non sono rapidissimi: ci sono ancora mesi di lavoro.