Rurali, nasce il super gruppo nazionale Aderisce anche la toscana Chiantibanca
L'assemblea di Chiantibanca, istituto di credito cooperativo con oltre 3,7 miliardi di euro di attivo, ha scelto di unirsi al gruppo bancario guidato da Cassa Centrale.
Le ormai 100 Casse rurali e Bcc che hanno aderito daranno vita a quello che potrebbe diventare il sesto gruppo bancario nazionale, con un attivo totale che supera i 50 miliardi. L'operazione è stata guidata in prima persona da Lorenzo Bini Smaghi, il banchiere già nell'esecutivo della Bce, che ha avuto diversi colloqui con il presidente trentino Giorgio Fracalossi. Chiantibanca non nasconde ora l'obiettivo di diventare il punto di riferimento del gruppo («siamo i più grandi»), mentre per domani è prevista l'assemblea di Federcassa.
I soci dell'istituto toscano guidato da Lorenzo Bini Smaghi , il banchiere già nell'esecutivo della Banca centrale europea, erano stati chiamati ieri in assemblea nello stadio comunale di San Casciano in Val di Pesa (Firenze) per approvare la cosiddetta way-out, la trasformazione in società per azioni prevista dalla riforma del credito cooperativo per le Bcc più grandi, per la quale Chiantibanca aveva presentato istanza in Banca d'Italia il 13 giugno scorso. Invece hanno votato quasi all'unanimità (3.822 sì, 2 astenuti e 2 contrari) l'adesione al gruppo Cassa Centrale.
La scelta, afferma Bini Smaghi, è stata presa a fine novembre «quando è emerso che stava nascendo un altro gruppo di banche cooperative» diverso da Iccrea. «Abbiamo scelto di aderire al progetto alternativo di Cassa Centrale Banca perché ci consente di realizzare la strategia di crescita in Toscana delineata negli anni passati e al contempo di mantenere le nostre radici nella tradizione cooperativa. Il legame con Ccb è forte e di reciproca stima e fiducia e si è consolidato negli anni, anche personalmente con il presidente Giorgio Fracalossi».
Ques'utlimo commenta sull'Adige oggi in edicola: «Un risultato straordinario che ci riempie di orgoglio», dice fra l'altro Fracalossi.
Domani, martedì 20 dicembre, a Roma è in calendario la prosecuzione dell'assemblea di Federcasse del 25 novembre. «Ma ormai - precisa Fracalossi - non si tratta più di dirci se dobbiamo o non dobbiamo fare un gruppo unico. Abbiamo già deciso. Il ragionamento, semmai, è fra i due gruppi: quali sono gli ambiti di collaborazione per il bene del credito cooperativo. Un ragionamento che vada avanti deve vedere un dialogo fra le due capogruppo. Non conflittualità ma collaborazione».
Per quanto riguarda il gruppo che fa capo a Cassa Centrale, a partire da gennaio verranno avviate le procedure per trasformare le pre-adesioni di Casse rurali e Bcc in sottoscrizione del contratto di coordinamento e, nel caso di Bcc come Chianti banca che non sono ancora socie di Cassa Centrale, anche in partecipazione all'aumento di capitale da 600 milioni di euro.