Doc Pinot Grigio Venezie Nel consorzio anche il Trentino
Il Doc Pinot Grigio Venezie è come una Ferrari.
Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi Vinitaly. La nuova Doc Pinot Grigio delle Venezie riunisce in un Consorzio interregionale il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento.
La ventinovesima Doc del Veneto è stata presentata allo stand del Ministero delle Politiche Agricole, alla presenza di Zaia, del sottosegretario Giuseppe Castiglione, della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e del presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, nel corso di un «talk show» in diretta condotto da «Fede» e «Tinto» della trasmissione Decanter del Gr2 Rai.
Zaia ha ricordato che più del 50% della produzione in questione è veneta, «ma in questo caso - ha aggiunto - dobbiamo essere più uniti che mai e assolutamente alla pari, perché entriamo in un mercato che è un negozio di cristalli e vogliamo vincere».
Nel Triveneto i vigneti della nuova Doc valgono un potenziale produttivo di quasi 2 milioni di ettolitri, 260 milioni di bottiglie e 24 mila ettari. Il 56% del totale nazionale di Pinot Grigio è coltivato proprio in Veneto, dove gli ettari dedicati sono 13 400.
Il percorso che ha portato a questo traguardo è stato complesso ed articolato. Iniziato a metà 2014, ha visto più di 50 riunioni e confronti periodici tra gli attori delle filiere vitivinicole dei tre territori coinvolti: Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia.
L’operazione conclusa ha una portata storica perché si sono accantonati campanilismi e ideologie, facendo sintesi tra aree geografiche molto diverse per storia, tradizione, colore politico.
A partire dalla vendemmia 2017 le uve Pinot grigio raccolte in Veneto, Friuli e Trentino potranno essere quindi commercializzare unicamente con questa denominazione di origine controllata «delle Venezie». Di fatto il Veneto diverrà il più importante bacino mondiale di Pinot grigio, un vino che per il 95 % viene esportato all’estero.