Boom export alimentare: dal Trentino 10mila tonnellate di mele agli Emirati

In dieci anni il valore dell’export alimentare italiano è aumentato dell’83,8% nel periodo 2004-2014. E anche nel 2016 i trend sono in crescita, come lo sono le spedizioni di specialità alimentari made in Italy effettuate da Dhl Global Forwarding, aumentate di oltre il 20%.

Lo annuncia, in una nota, la stessa società di spedizioni via corriere, precisando che «ogni anno 1,2 miliardi di persone in tutto il mondo acquistano un prodotto dell’agroalimentare italiano, tra i quali 750 milioni sono consumatori fidelizzati».

L’80% dell’export italiano, precisa Dhl Global Forwarding è rappresentato da marchi industriali di prestigio e da prodotti a denominazione protetta (Dop, Igp).

Queste le principali «rotte» del nostro export: dalla Sicilia partono oltre 2.000 tonnellate di succo di agrumi surgelato, verso Giappone, Usa, Australia, Cina.

Dalla provincia di Cesena ogni anno 30.000 tonnellate di frutta da nocciolo, ossia pesche e ciliegie, vengono esportate negli Emirati Arabi. Il gelato artigianale prodotto a Torino va anche ad Hong Kong, solo a giugno 2016 DHL ha spedito laggiù oltre 10 tonnellate.

Più di 500 container (10.000 tonnellate) di mele del Trentino volano verso Emirati Arabi e Senegal.

L’Europa rimane il primo mercato per l’export italiano (Germania e Francia in testa). Gli Stati Uniti sono invece il primo mercato extraeuropeo, dove le esportazioni sono cresciute nell’ultimo anno del 18% raggiungendo una quota del 12% sul totale. Fondamentale il mercato russo nonostante la flessione (-6%) causata dalle sanzioni e dagli embarghi sui cibi europei.

In rialzo Taiwan, con un +25% di prodotti alimentari italiani in entrata, a cui seguono Corea del Sud (+20,2%), Israele (+15%), Croazia (+14,6%), Singapore. Infine la Cina, il cui gradimento verso il Made in Italy alimentare ritorna al +9,9%.(ANSA).

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