Folgarida Marilleva «scippata» ai francesi e ai trentini
Colpo di scena all’asta per il controllo di Funivie Folgarida Marilleva. Martedì 25 luglio mattina presso il notaio Alfredo Dondi sono state aperte le buste delle offerte per l’acquisto del 68,99% delle azioni di Valli di Sole Peio e Rabbi, la controllante di Folgarida, e del 3,94% delle azioni della stessa Folgarida. Le proposte erano due: quella, anticipata dall’Adige, del colosso francese Compagnie des Alpes e un’altra finora non nota avanzata da una società finanziaria che, secondo alcune fonti, avrebbe sede a Benevento e sarebbe una società specializzata in gestione di crediti. Dopo i rilanci, previsti dal bando di gara, di almeno 100 mila euro sulla base d’asta di 26 milioni di euro, l’offerta più alta è stata quella italiana: 27 milioni 980 mila euro.
La notizia, senza ancora ipotesi certe sull’aggiudicatario provvisorio, è piombata su consiglieri e assessori provinciali, sindaci e presidenti di Comunità della Val di Sole, tutti in consiglio in attesa. È stato uno shock. Fino a giugno ci si aspettava l’asta deserta e una prossima gara a un prezzo inferiore. Nelle ultime settimane ci si cominciava ad abituare all’idea dell’offerta francese, di un operatore, cioè, del settore, qualificato, partecipato dal governo transalpino, con cui si poteva stabilire un dialogo e anche una collaborazione con gli operatori trentini, a partire dalla ski area comune tra Folgarida, Campiglio e Pinzolo.
Ora, invece, spunta fuori un’offerta del tutto diversa, che di primo acchito appare come «speculativa» e non industriale, ma che forse potrebbe essere collegata alla spinta per tenere alto il valore di realizzo che viene dai creditori del fallimento Aeroterminal, grandi banche nazionali ma anche società di gestione di crediti deteriorati come Mb Finance di Torino per quelli che erano in capo a Unicredit o la Sga del Tesoro che gestisce le sofferenze di Popolare Vicenza, anch’essa creditrice di Atv.
Il presidente della Provincia Ugo Rossi ha immediatamente convocato per le 18.30, dopo la conclusione del consiglio provinciale, una riunione con i potenziali aderenti alla cordata trentina, da Funivie Madonna di Campiglio all’Isa, dalla Finanziaria Trentina a sindaci e operatori della Val di Sole, per valutare il da farsi e la possibilità di un rilancio. In base al bando, infatti, anche soggetti che non abbiano partecipato alla gara di ieri possono presentare un’offerta migliorativa entro il 2 agosto, fermo restando l’obbligo di accesso alla Data Room, l’esame dei dati delle società in vendita, che però è sempre aperta.
Il 3 agosto, sempre presso il notaio Dondi, si svolge la nuova gara. Solo che la nuova offerta dovrà essere di almeno il 10% superiore a quella di aggiudicazione di ieri, cioè pari ad almeno 30 milioni 778 mila euro. In pratica si torna ai valori della prima asta, basati sulla stima del valore di Funivie Folgarida Marilleva. Lo sforzo finanziario quindi cresce ancora.
Senza contare che gli aggiudicatari dovranno inoltre estinguere gli oltre 9 milioni di debiti di Valli spa nei confronti di Banca Interprovinciale e Unicredit, pagare gli azionisti di minoranza di Valli (31% circa), che è una società in liquidazione, e avere spalle robuste per gli investimenti necessari sia negli impianti funiviari che nello sviluppo turistico del comprensorio di Folgarida Marilleva.
Ma allora perché società specializzate in gestione di crediti si comprano il controllo di una società funiviaria? Ieri mattina, davanti alla curatela fallimentare di Aeroterminal Venezia guidata da Luca Mandrioli, al notaio Dondi e ai rappresentanti dei creditori di Aeroterminal, i rappresentanti di Compagnie des Alpes, collegati a distanza, non hanno rilanciato abbastanza. Forse avevano un mandato dalla casa madre di non superare certe cifre e non si esclude che ora, consultandosi con Parigi, partecipino al rilancio. L’altra cordata invece ha rilanciato fino a quasi 28 milioni. Non si esclude che l’operazione sia stata incoraggiata proprio dalle banche, che non vogliono che si scenda troppo nel valore di cessione.
Intanto il giudice delegato Monica Attanasio e il curatore Atv Mandrioli hanno ufficialmente comunicato che il procedimento competitivo si è concluso con l’aggiudicazione al prezzo di 27,980 milioni oltre oneri, spese, imposte e tasse per l’atto di trasferimento delle partecipazioni e al saldo dei debiti bancari. Non c’è, come di consueto in questi casi, il nome dell’aggiudicatario provvisorio. Al prezzo di aggiudicazione si è pervenuti partendo da un prezzo base di 26 milioni, a seguito dei rilanci effettuati nel rispetto di quanto previsto nel bando di gara. Ora c’è una settimana per rientrare in gioco, a costi più elevati.