Licenziamenti Sait, la trattativa è in salita
Oltre quattro ore di incontro anche ieri, ma nessun passo avanti nella trattativa tra Sait e sindacati sui 116 licenziamenti. Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno chiesto di nuovo una forte riduzione degli esuberi, puntando a entrate nel merito della trattativa. La Filcams Cgil va oltre: «Per noi - afferma il segretario Roland Caramelle - la cifra degli esuberi va determinata partendo dagli attuali numeri della cassa integrazione, depurati dal lavoro dato in esterno, che incide per 15-20 lavoratori oltre che dai sette lavoratori distaccati alla cooperativa Activa». In pratica un dimezzamento dei licenziati a 60-65. Ma la disponibilità di Sait sembra lontana da questi numeri. Venerdi, dopodomani, assemblea unitaria dei lavoratori e poi l'ultima giornata di trattativa. Tutta in salita.
«L'accordo è abbastanza lontano - ammette Lamberto Avanzo della Fisascat - Nella riunione si è entrati nei criteri di legge per la mobilità. Noi puntiamo a criteri oggettivi mentre Sait insiste sul criterio della produttività. Venerdì l'assemblea dei lavoratori farà le sue valutazioni. Ma al tavolo manca qualcuno: la Federazione dovrebbe esserci per fare le sue proposte di ricollocazione degli esuberi».
«Un tavolo sindacale ancora non unitario sposta per l'ennesima volta la discussione a venerdì 17 - sostiene Walter Largher della Uiltucs - Siamo ancora lontani dal merito della trattativa. Sait non fa numeri sulla possibile riduzione dei licenziati. Ma potrebbe essere incalzato se ci fosse una proposta dalla Cooperazione e una dai sindacati. Venerdì spetterà a lavoratori e lavoratrici il compito di indicare la strada da seguire». Se dopodomani non ci sarà l'accordo, si potrebbe proseguire la trattativa al Servizio lavoro della Provincia. Ma potrebbe esserci anche la rottura e l'inasprimento della vertenza.
Per la Filcams, il confronto sugli esuberi in Sait deve partire dal numero dei lavoratori oggi in cassa integrazione, circa 80, depurato dall'incidenza dell'esternalizzazione. «Finalmente, dopo mesi di insistenza, la volta scorsa i vertici Sait hanno accettato di dettare i dati sull'esternalizzazione - spiega Caramelle - Dall'analisi che abbiamo fatto su queste cifre risulta evidente un aumento delle esternalizzazioni: Movitrento ha sensibilmente incrementato il lavoro nel magazzino di via Innsbruck da quando i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione. È evidente, per noi, che il lavoro che veniva svolto dai cassaintegrati è stato svolto da Movitrento». Da qui la richiesta di partire dal numero di cassintegrati e sottrarci l'equivalente delle esternalizzazioni. Anche la Filcams sottolinea: «Abbiamo chiesto che partecipi al tavolo la Cooperazione».