Sono ancora troppi i debiti «malati» Stangata Rurali: «Servono altri 100 milioni»
I prestiti «malati» delle Casse rurali trentine sono scesi da 2,5 a 2,2 miliardi di euro grazie alla maxi-cessione curata da Cassa Centrale Banca a fine novembre. La loro incidenza sui crediti totali cala quindi dal 23 al 20%. Ma è un livello ancora troppo elevato, soprattutto in vista della costituzione dei gruppi bancari nazionali e della vigilanza Bce, che chiede di arrivare al 15%. Bisogna quindi recuperarne di più o cederne ancora. O aumentare la «copertura», cioè i soldi che vengono accantonati per far fronte ai potenziali «buchi». Servono almeno altri 100 milioni da mettere da parte. Una stangata sui conti 2017 che le Casse rurali stanno per chiudere.
La prima stretta arriva dalla Banca d'Italia . In una lettera alle 260 Bcc, l'istituto di Vigilanza sollecita in primo luogo l'adeguamento alle regole dei gruppi, benché ancora in fase di costituzione. «È opportuno - si legge nella lettera - che le Bcc contribuiscano con le future capogruppo alla definizione di un modello di business e di un piano industriale di gruppo che, nel rispetto dei principi cooperativi, risultino sostenibili e in grado di assicurare uno strutturale equilibrio patrimoniale, oltre che economico e finanziario».
Da qui, in particolare, una gestione dei crediti deteriorati «coerente con le linee guida per le banche significative pubblicate dal Meccanismo di Vigilanza Unico (Bce e autorità nazionali ndr ), comprensiva di un piano di riduzione ambizioso e realistico nel corso dei prossimi anni». Per Bankitalia, inoltre, le Bcc devono adoperarsi per consentire al nascente gruppo l'adozione di un unico sistema informatico, devono migliorare i processi creditizi e fare attenzione al rischio sovrano (sui titoli di Stato). Infine, ma non per importanza, le Rurali che presentano «significative aree di debolezza» devono accelerare i processi di aggregazione, mentre le iniziative di sostegno da parte delle capogruppo, come la sottoscrizione di obbligazioni subordinate, devono essere funzionali alle fusioni.
Cassa Centrale, dal canto suo, fissa in due circolari i nuovi obiettivi su crediti deteriorati e rischio sovrano. Sui prestiti malati, in particolare, Ccb si aspetta che Rurali e Bcc portino la copertura al 65% per le sofferenze e al 35% per le inadempienze probabili, con una media del 52%. Oggi quasi tutte le Casse hanno raggiunto i precedenti obiettivi: 60% sulle sofferenze, 30% sugli incagli, con una media superiore al 45%. La richiesta è quindi di un incremento della copertura di almeno il 5%, che in soldoni vuol dire un centinaio di milioni in più da accantonare. Soldi che dovranno essere scalati dai conti, riducendo al minimo gli utili o andando in rosso.
Le Rurali trentine hanno ripreso fiato quest'anno, con 7 milioni di utile totale nel primo semestre. Tra le più deboli, la Cassa Rurale di Rovereto potrebbe farcela senza pesanti aggravi, perché chiude il secondo semestre in pari o in positivo e ha la copertura delle sofferenze sopra il 60% e quella delle inadempienze probabili al 38%.