Con la ripresa riparte anche l'inflazione E a Trento i prezzi corrono più che in Italia
A dicembre l’inflazione resta stabile allo 0,9% rispetto a dicembre 2016 (lo stesso valore già registrato a novembre) e segna un rialzo dello 0,4% su base mensile. Lo rileva l’Istat confermando le stime preliminari.
Confermata quindi anche la media del 2017, anno in cui i prezzi al consumo hanno registrato una crescita dell’1,2% dopo la lieve flessione del 2016 (-0,1%).
Per quanto riguarda Trento, i prezzi salgono da noi salgono più che nel resto d’Italia. Secondo l’Ispat, l’Istituto provinciale di statistica, nel mese di dicembre 2017 l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (con base 2015 = 100), è risultato pari a 101,7 con una variazione del +0,7% rispetto al mese precedente e del +0,9% nei confronti dello stesso mese dell’anno precedente.
Il tasso medio d’inflazione relativo alla città di Trento, sempre relativo a dicembre, è pari al 1,3%.
A segnare i rincari più netti, a Trento, sono i capitoli dei Trasporti (+1,3% su base mensile e +2,8% su base annua), Alberghi e pubblici esercizi (+1,4% su base mensile e +1,8% su base annua) e della Ricreazione e Cultura (+1,2% su base mensile e +0,4% su base annua), mentre Comunicazioni e Cultura vanno in senso contrario.
Ecco il rapporto Ispat completo:
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Secondo l’Unione nazionale consumatori, Trento e Bolzano restano tra le città più care d’Italia (Bolzano al primo posto, Trento al quinto), mentre se consideriamo i territori, il Trentino Alto Adige resta in testa alla classifica delle regioni più costose. Per una famiglia di 4 persone si stima una batosta pari a 649 euro su base annua.
Segue la Valle d’Aosta, dove l’incremento dei prezzi pari all’1% implica un’impennata del costo della vita pari a 484 euro e, terza, la Liguria, dove l’inflazione dell’1,2% genera una spesa annua supplementare di 483 euro.