Il panificio Pulin di Trento ha festeggiato i 95 anni: «Un esempio per tutti»
Il panificio Pulin di Trento, che da 95 anni sforna prodotti da forno di qualità nella sede di via Cavour in pieno centro, ha festeggiato ieri l’importante traguardo con una cerimonia pubblica a Palazzo Geremia. Ed è stata anche l’occasione per parlare dei problemi del settore, e delle prospettive future.
«È una soddisfazione e un piacere essere qui con voi e festeggiare questo importante traguardo: avere una storia di 95 anni di attività vuol dire avere alle spalle passione, sacrifici, ma credo anche tanta soddisfazione. Fare il pane oggi è un’arte, proprio per questo tre anni fa, assieme ai panificatori trentini e al presidente Bonafini, abbiamo iniziato un percorso con un disegno di legge rivolto appunto ai panificatori, attualmente circa un centinaio in Trentino» ha detto ad esempio il vicepresidente della Provincia Mario Tonina.
«L’obiettivo - aggiunge Tonina - era quello di riconoscere il ruolo importante di chi svolge questo lavoro, tutelare i consumatori, ma anche sostenere chi produce farine: in Trentino infatti abbiamo notato che vi è un ritorno della produzione delle farine, pensiamo ad esempio alla Val del Chiese, un segnale che va colto in positivo per promuovere un pane trentino a tutti gli effetti. Per questo come amministrazione provinciale stiamo infatti lavorando con attenzione sul marchio Qualità Trentino, a tutela della qualità dei nostri prodotti».
Ma la festa era tutta per l’azienda: il panificio di via Cavour è stato fondato dal padovano Italo Pulin nel 1924. Negli anni, l’attività è stata portata sempre avanti a livello familiare con dedizione e passione.
A rappresentarla ieri c’era Andrea Pulin, nipote del fondatore, salutato dal sindaco di Trento Alessandro Andreatta (il quale ha donato al panificio una targa di ringraziamento a nome della città) e dal presidente dell’Associazione trentina dei panificatori Emanuele Bonafini, con l’assessore comunale allo sviluppo economico Roberto Stanchina.
«Il pane è cibo per eccellenza, componente fondamentale della nostra cultura, alimento simbolo della nostra storia», ha detto il primo cittadino nel corso del partecipato incontro. «Nel pane vi è l’idea di nutrizione e di protezione tipica di una famiglia, e la nostra città deve molto ad una bottega come quella di Pulin, dove una grande storia viene perpetuata da quasi cento anni, con una dedizione ed un attaccamento nei confronti della tradizione davvero straordinario. Una centro storico vive se vi è commercio e scambio, e mantenere al giorno d’oggi un laboratorio in città è una decisione che va elogiata».
«Le ricette che proponiamo - ha spiegato l’attuale titolare, volto noto in città per essere sempre in prima fila in eventi e appuntamenti a favore della cittadinanza - sono le stesse introdotte dal nonno, tramandate prima a mio padre e poi a me. Mia mamma, invece, rimane la mia prima cliente e consigliera, nonché il termometro per capire se il pane infornato la notte è stato preparato e cotto a puntino». E alla mamma ha offerto un mazzo di rose, affiancato dalla moglie Pia.
Andrea è molto conosciuto anche in campo formativo, in quanto, dopo trent’anni di lavoro, ha deciso qualche anno fa di tornare sui banchi di scuola per ottenere il diploma di maestro d’arte bianca, e garantire la continuità della professione offrendosi come insegnante per le nuove generazioni di panificatori. «Una persona preziosa - ha commentato Bonafini - e un modello per l’intera categoria». (foto Alessio COSER)