Appalti mense trentine, scatta la battaglia Case di riposo e Ateneo, in gara i big europei Allarme coop: decide ancora il prezzo basso
Il caso dell'appalto della mensa scolastica dell'Istituto Sacra Famiglia, aggiudicato al colosso francese della ristorazione Elior, è tutt'altro che isolato.
Anzi, la partita più grossa si gioca sulle gare degli enti pubblici. Quelle principali in corso, le mense universitarie e i servizi di ristorazione delle tre case di riposo di Trento per un totale di 123 cuochi e addetti, valgono oltre 52 milioni di euro. Sono in corsa per vincerle Elior Ristorazione, l'altra multinazionale francese Sodexo, i tedeschi di Dussman e grandi gruppi italiani. A difendere i colori locali è rimasta quasi solo la cooperativa Risto3. Ma proprio dalle coop arriva l'allarme: sulla carta le gare sono basate sia sul progetto che sul prezzo, ma per come sono congegnate conta soltanto il massimo ribasso.
Nel caso della scuola Sacra Famiglia si tratta dell'appalto di un ente privato. L'Istituto ha ritenuto migliore, rispetto ad altre locali, l'offerta di Elior Ristorazione, che ha proposto anche la ristrutturazione completa della cucina con un investimento cospicuo. Semmai colpisce che una cooperativa sociale come Sacra Famiglia non abbia confermato la gestione di un'altra cooperativa sociale, Relè, impegnata nel recupero di persone in difficoltà attraverso l'inserimento lavorativo. Ma, come ha spiegato ieri il presidente di Sacra Famiglia Giulio Margoni , sono libere valutazioni di un ente privato.
Il gruppo francese Elior - 6,6 miliardi di euro nel mondo, 800 milioni in Italia con 14 mila addetti nel nostro Paese da quando vent'anni fa ha rilevato aziende italiane - è già presente in Trentino nella gestione di servizi di ristorazione di alcune case di riposo. Anche altri big nazionali ed europei sono presenti in provincia. Risto3, di suo, ha in gestione le mense di 200 scuole e 50 residenze per anziani, quindi presidia ampiamente il territorio. Ora però arrivano al dunque alcuni appalti pubblici su cui, è proprio il caso di dire, gli appetiti sono consistenti.
Lo scorso 3 dicembre era il termine per presentare le offerte per l'affidamento dei servizi di ristorazione in cinque mense e due bar interni dell'Università, per un totale di 51 addetti, una gara gestita dall'Agenzia provinciale appalti (Apac) su delega dell'Opera Universitaria. Importo a base di gara pari a 8,1 milioni per tre anni, più altri 8,1 milioni per gli eventuali rinnovi per un massimo di altri tre anni. Totale: 16 milioni 239 mila euro. In corsa ci sono Elior Ristorazione, Sodexo Italia, le italiane Cir Food, Del Monte Ristorazione con Sma, gestore uscente, Serenissima Ristorazione e la trentina Risto3.
L'Apac gestisce inoltre la gara per le mense delle Aziende pubbliche di servizi alla persona Civica di Trento, lotto da 17,8 milioni con 40 addetti, Margherita Grazioli di Povo, lotto da 9,9 milioni con 14 addetti, e Beato de Tschiderer, lotto da 8,6 milioni con 18 addetti. Totale 36 milioni 289 mila euro per un massimo di nove anni, con un personale di 72 unità tra cui alcuni dipendenti delle stesse case di riposo. Hanno presentato offerte entro il 18 marzo scorso di nuovo Elior, Sodexo, Serenissima, Cir e Risto3 e inoltre Dussmann Service e la cooperativa emiliana Camst.
Molte di queste gare sono basate sull'offerta più vantaggiosa, dove la proposta progettuale ha 70 o più punti e il prezzo 30 punti o meno. «Il problema sono quelli che chiamiamo progetti a crocette - spiega il direttore di Risto3 Stefano Raffaelli - dove la parte progettuale prevede una serie di clausole facilmente accettabili, tipo la presenza di un dietista o l'adozione di alimenti o di detersivi biologici, per cui tutti arrivano al massimo punteggio. A quel punto decide il prezzo e torna la prevalenza del massimo ribasso».