I cda «pubblici» provinciali costano 2 milioni all'anno: Mancuso il manager più ricco
Sergio Mancuso, ormai ex numero uno di Trentino Digitale, è stato il manager più pagato l’anno scorso nelle società partecipate dalla Provincia. Per lui, compensi lordi pari a 115.920 euro. Questo uno dei dati presenti nelle cifre sui redditi del 2018 dalle quali si evince che i cda «pubblici», composti per lo più da figure che non ricoprono il ruolo in via esclusiva, costano 2.184.497 euro. Il più caro non è solo trentino: si tratta dell’Autobrennero, con 431.424 euro; seguono quelli bancari (Cassa Centrale con 196.750 euro e Mediocredito con 250 mila euro), mentre fra quelli di nomina propriamente provinciale svetta Itea con 147.448 euro, seguita da Trentino Digitale Spa (131.773 euro).
Per tornare ai manager, nel 2017 il primo era invece Alessandro Zorer di Trentino Network, il quale si ferma nel 2018 a 57.960 euro avendo governato la società solo fino a giugno. Giorgio Fracalossi, al vertice di Cassa centrale Banca, è al secondo posto con un compenso di 110.250 euro annui, ma le banche partecipate dalla Provincia non sono propriamente assimilabili alle realtà controllate. Va menzionato in proposito anche Mediocredito del Trentino Spa (dove Trento ha la maggioranza assieme a Bolzano e alla Regione): qui lo storico presidente Franco Senesi ha ricevuto 82.914 euro, in linea con l’anno prima. Troviamo poi Luigi Olivieri, presidente di Autostrada del Brennero Spa (109.242 euro ma in una società partecipata da Trento con una quota di minoranza). C’è poi Laura Costa che somma i 100 mila euro della presidenza di Pensplan Centrum Spa ai 9.595 di consigliere del cda di Pensplan Invest Sgr Spa.
Tra i dirigenti di nomina provinciale, si arriva a Salvatore Ghirardini, presidente di Itea, che l’anno scorso ha ottenuto su 70.903 euro, circa seimila in meno dell’anno prima. Il numero uno del trasporto locale, Monica Baggia, ha potuto contare su 38.611 euro da Trentino Trasporti cui si aggiungono 21.481 euro da Trentino Trasporti Esercizio, per un totale che sfiora i 60 mila euro. Fra le altre società direttamente controllate dalla Provincia, troviamo poi Cassa del Trentino: il presidente Roberto Nicastro ha conseguito nel 2018 compensi lordi complessivi per 42.835 euro. A Patrimonio del Trentino Spa il presidente Mario Agostini ha ricevuto compensi per 55.250 euro.
In Trentino Riscossioni Maurizio Postal, presidente, ha cumulato compensi per 42.500 euro.
La società Trentino Sviluppo presenta un quadro un po’ più complesso, perché Flavio Tosi è stato presidente nei primi sei mesi del 2018 (22.188 euro), dal 28 giugno gli è subentrato Sergio Anzelini (che ha incassato 40.493 euro per questo periodo cui si aggiungono 27.661 euro del primo semestre in veste di consigliere). Il vicepresidente Fulvio Rigotti, confermato nel secondo semestre, somma 20.708 e 18.083 euro. Sotto i 30 mila euro i compensi per i numero uno di Trentino School of management (Sabina Zullo, 26.500 euro) e Set Distribuzione (Agostino Peroni, 25.529 euro).