Procede il piano per Carige: depositato alla Consob il prospetto aumento di capitale da 700 milioni
Procede il piano di rilancio di Carige targato Fondo interbancario-Cassa centrale banca (la holding delle Casse Rurali trentine): in Consob è stata depositata la bozza del prospetto per l’aumento di capitale da 700 milioni dell’istituto ligure, con la volontà di procedere alla ricapitalizzazione entro Natale. Prima di fine mese la versione definitiva del documento informativo dovrà così essere pronta perché l’authority possa dare il proprio ok per tempo. Entro un paio di settimane o poco più, dunque, in Carige andranno conclusi l’accordo con i sindacati, siglati i contratti per la cessione di 3,1 miliardi di esposizioni non performing (npe) e sulle garanzie sul portafoglio di crediti in bonis ad alto rischio (high risk exposure), oltre agli accordi transattivi su Amissima e Credito Fondiario.
Quest’ultimo è legato al passaggio ad Amco delle sofferenze e inadempienze probabili che comporterà l’interruzione del contratto di servicing stipulato con Fonspa a maggio 2018. A conto economico, nella semestrale Carige, c’è un accantonamento di 25 milioni per le penali stimate. Emerge ora dall’accordo quadro riservato tra Ccb-Fitd-Svi e Carige che è già previsto che le sofferenze tornino in gestione al Credito Fondiario, con l’impegno a mantenere una sede operativa sulla piazza di Genova.
I 25 milioni, secondo quanto è stato possibile ricostruire, sarebbero però legati solo alla parte delle sofferenze che non torneranno al Credito Fondiario. Tra i crediti da cedere ad Amco, discorso a parte va fatto per il finanziamento da 516 milioni al gruppo Messina: l’esposizione dovrebbe venir inclusa nel contratto che andrà a breve alla firma con l’ex Sga, si apprende, prevedendo però un passaggio differito, in attesa delle autorizzazioni delle autorità antitrust internazionali all’operazione con Aponte-Msc.
Per l’intesa su Amissima Carige ha previsto 127 milioni per rischi ed oneri. A metà ottobre Fabio Innocenzi ha parlato al Secolo XIX di «un’intesa di massima» già raggiunta, come anche su Fospa, ma di volersi prendere dei giorni per firmarla valutando anche la «diversa ottica di business» con il nuovo azionista.
Nel prospetto sull’aumento di capitale Carige andranno ora cercate eventuali indicazioni sull’andamento del margine di intermediazione, visto lo scenario complesso sui tassi emerso dopo l’annuncio del nuovo Qe, non recepito nel piano a fine luglio portato in assemblea. Non dovrebbero esserci invece nel prospetto indicazioni sull’azione di responsabilità contro la precedente gestione: Innocenzi ha dichiarato che, pur avendo «sviscerato tutte le carte dando un’idea chiara dei profili di responsabilità», verranno lasciate ai nuovi soci che valuteranno eventuali azioni civili. Sul fronte delle controversie, intanto, va ricordato che dalla pubblicazione del verbale dell’assemblea, il 18 ottobre, ci sono 90 giorni per eventuali impugnazioni della delibera. Mentre resta da capire l’esito dei ricorsi presentati sul commissariamento Bce: la famiglia Malacalza ha chiesto il testo integrale del provvedimento e l’azionista Francesca Corneli ha impugnato l’atto.
Quanto all’accordo con i sindacati, dopo alcuni incontri interlocutori l’attesa è che la trattativa entri nel vivo a partire da lunedì 11. Sul tavolo ci sono 800 nuove uscite volontarie dichiarate nel piano al 2023 con la chiusura di una cinquantina di sportelli.