Federazione delle Cooperative il vicepresidente Marco Misconel si dimette, per le fusioni delle Rurali
Il vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione Marco Misconel ha presentato ieri le dimissioni da consigliere di amministrazione alla presidente di Federcoop Marina Mattarei . Misconel, che è presidente della Cassa Rurale Val di Fiemme e referente per il credito in Federazione, sostiene che l'obiettivo delle dimissioni è quello di «favorire un'ampia riflessione sul tema della rappresentanza all'interno del credito cooperativo». Il tema sarà affrontato lunedì dal cda. Ma le dimissioni sono il segnale che è ripreso lo scontro sul credito coop e le Rurali. Sia nella vicenda delle fusioni, come quella fra Trento e Lavis, sia nei rapporti col gruppo Cassa Centrale Banca, Federcoop guidata da Mattarei, dopo una fase di scontro aperto, ha scelto la cautela. Ma i nodi non sono stati sciolti.
«Un passo indietro per stimolare un'ampia riflessione nel credito cooperativo trentino sui principali temi che riguardano il futuro delle Casse rurali»: così Misconel spiega la sua scelta. «Ho ritenuto necessario dare un segnale forte al movimento di credito cooperativo per rilanciare il ruolo delle Casse rurali e della Federazione che le rappresenta».
La presidente Mattarei ha preso atto delle dimissioni e porterà la questione nel consiglio di amministrazione convocato per lunedì. «Comprendo e rispetto le motivazioni che hanno portato a questa scelta radicale - afferma - e ringrazio il collega Misconel per l'impegno svolto fin qui con passione e competenza».
Misconel aveva preannunciato la possibilità di dimettersi già nella recente riunione dei presidenti delle Casse con Mattarei a seguito della vicenda della Rurale di Lavis. Perché, al di là del sostegno espresso al presidente di Lavis, ora vice della Cassa di Trento, Ermanno Villotti , accompagnato però dalla sottolineatura della necessità di informare i soci e evitare che si sentano tagliati fuori dalle scelte, il problema rimane quello del ruolo delle Casse rurali trentine a cavallo fra movimento cooperativo territoriale e gruppo bancario nazionale.
Dopo una fase in cui si era schierata con i critici della riforma del credito cooperativo e dopo le turbolenze su questo e altri temi al vertice della Cooperazione, Mattarei è passata ad una linea più prudente. Nello scontro con una parte dei soci della Rurale di Lavis sulla fusione con Trento e sulla democrazia nelle assemblee, ad esempio, il vertice di via Segantini è rimasto defilato. Come non ha preso posizione quando la Provincia ha sollevato il caso delle competenze sul via libera alle fusioni, sei mesi dopo che Cassa Centrale, a seguito di un lungo confronto con la Vigilanza aperto nel dicembre 2018, aveva comunicato le nuove regole sorte con la costituzione del gruppo bancario partito un anno fa.
I critici sostengono che proprio l'esistenza del gruppo garantisce la possibilità di mantenere anche le Rurali più piccole, che sarebbero più legate al territorio. Tra i vertici delle Casse trentine si fa notare invece che solo se le Rurali sono forti e di una certa dimensione avranno un peso nel gruppo. E contemporaneamente potranno continuare ad essere adeguatamente rappresentate in Federazione.