Coronavirus e imprese danneggiate: ecco il Fondo di Solidarietà trentino, che cos'è e come funziona
Il Fondo di solidarietà del Trentino, cui aderiscono circa 8.700 aziende trentine per circa 54.000 lavoratrici e lavoratori, garantisce integrazioni salariali ai dipendenti sospesi da imprese aderenti. Nello specifico dell’emergenza sanitaria legata alla possibile diffusione anche in Trentino della sindrome Covid-19, l’attivazione del Fondo può avvenire per due differenti fattispecie: la sospensione o la riduzione di attività in forza di un’ordinanza della Pubblica autorità ovvero per situazioni temporanee di mercato.
Possono rientrare in questa fattispecie la sospensione, per esempio, delle attività degli asili nido convenzionati gestiti da imprese private (cooperative e non), delle scuole per l’infanzia equiparate, delle mense scolastiche in appalto, dei servizi di pulimento in appalto, dei servizi educativi integrativi e qualunque altra attività direttamente connessa alle attività sospese dalle ordinanze della Provincia autonoma di Trento del 22 e del 24 febbraio 2020. La domanda di integrazione salariale «deve essere presentata entro il termine di 15 giorni dall’inizio della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa fatte salve le domande per eventi oggettivamente non evitabili, per le quali si applica il termine della fine del mese successivo a quello in cui si è verificato l’evento».
Nel caso dell’emergenza Coronavirus, le due fattispecie potrebbero riguardare in primo luogo il settore turistico con il calo degli arrivi o la disdetta di prenotazioni nelle aree del turismo invernale che potrebbero indurre alcune aziende del settore ricettivo, della ristorazione, degli impianti a fune a sospendere dal lavoro parte dei propri addetti.