Affitti di studenti assenti e di lavoratori che non sono qui: i sindacati chiedono la sospensione
Cgil, Cisl e Uil del Trentino ritengono che servano «soluzioni concrete e rapide, sia per chi beneficia di un alloggio di edilizia pubblica (Itea), sia per l’inquilino di un locatario privato o studente che paga un alloggio che non occupa più, per cessazione dell’attività di studio. Ciò al fine di evitare contenziosi e per scongiurare l’acuirsi di ulteriori problemi sociali ed economici».
«È sconcertante la disattenzione e l’inerzia della giunta Fugatti su questo tema. Sulle politiche della casa l’esecutivo non ha mai dimostrato attenzione, se si escludono i provvedimenti discriminatori attuati sulle graduatorie per gli alloggi pubblici», dicono i sindacati che propongono di «spostare e congelare di almeno tre mesi il pagamento del canone delle case pubbliche per coloro che sono rimasti senza lavoro o subiscono la decurtazione della retribuzione perché collocati in cassa integrazione o sospensione nel Fondo solidarietà». Per i sindacati, inoltre, «sarebbe utile anche individuare forme di sostegno/esenzione in favore dei cittadini che abbiano sostenuto spese straordinarie per sanità o cura di soggetti deboli causa Covid-19». «Per il comparto privato bisogna individuare misure di sostegno sia per gli inquilini sia per i proprietari disponibili a ridurre o sospendere il canone per situazioni di oggettiva e momentanea difficoltà». «Sul fronte degli inquilini la Provincia ed i Comuni potrebbero introdurre forme di sostegno dell’affitto mirate, magari attraverso l’allargamento delle liste dei beneficiari dell’integrazione canone». Sugli alloggi universitari Cgil, Cisl e Uil chiedono la sospensione del canone e della quota spese nel periodo di impossibilità di utilizzo dell’alloggio. In merito agli studenti inquilini di alloggi privati, la proposta è di «privilegiare, sulla scorta di quanto sta accadendo in tutto il territorio nazionale, gli accordi di rinegoziazione tra inquilino e proprietario».