L'allarme dei pubblici esercenti: «In Trentino tante aziende chiuse meno tributi, e Plafond dilazionato»
Si è tenuto questa mattina, nella sede di Confcommercio Trentino, l’incontro tra la Giunta dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino e l’assessore provinciale Roberto Failoni. Un incontro richiesto dalla presidente dell’Associazione Fabia Roman per discutere le criticità che la categoria sta affrontando a seguito dell’emergenza covid-19.
«La nostra categoria – ha spiegato la presidente Roman – è tra le più colpite dalle conseguenze dell’emergenza coronavirus: non solo per il lockdown, che ha cancellato praticamente tre mesi di incassi, ma anche per una situazione che non è ancora rientrata nella normalità e che penalizza le attività di pubblico esercizio. Inoltre, l’incertezza con la quale ci avviciniamo all’autunno ed alla prossima stagione invernale rende ancora più cupe le previsioni per le nostre imprese».
Secondo una stima tra le imprese associate, un’impresa su 10 non ha ancora riaperto dopo il lockdown e tre su 10 non sono ancora del tutto operative. Un dato particolarmente drammatico considerato anche il contributo che i pubblici esercizi offrono a sostegno dell’economia locale.
«Le preoccupazioni – ha detto la presidente Roman – riguardano gli incassi che sono ancora lontani dai valori pre-coronavirus, mentre le scadenze dei pagamenti sono state soltanto prorogate (e nemmeno tutte). Oggi, all’indomani della fine di questa stagione estiva, è possibile tracciare un primo sommario bilancio che per la nostra categoria non è per niente positivo. Per questo motivo chiediamo alla Provincia un ulteriore sforzo per sostenere le imprese e aiutarle in questo delicatissimo passaggio. In particolare, chiediamo di garantire l’accesso ad ulteriore liquidità attraverso contributi a fondo perduto, la proroga degli ammortizzatori sociali, di sostenere quelle imprese che mantengono i livelli occupazionali».
L’Associazione ha chiesto anche di rivedere le tariffe a carico delle aziende, con l’esenzione dell’Imis e una riduzione della TARI. Le linee di finanziamento del Plafond Ripresa Trentino, previsto dall’intervento #RipresaTrentino, andrebbero rimodulate per un rientro a 10 anziché 4 anni, per garantire liquidità alle imprese.
«In un momento di difficoltà come questo, che vede molti pubblici esercizi già penalizzati dalla chiusura imposta e relative prescrizioni adottate nella fase emergenziale, il mancato utilizzo del buono pasto nella pausa pranzo rappresenta un ulteriore aggravio e mancato incasso. Si chiede quindi di riorganizzare, laddove possibile, lo smart working per favorire la spesa del buono pasto all’interno dei locali».
Da parte sua l’assessore Failoni ha ribadito la massima disponibilità nel supportare le aziende, a nome personale ma anche dell’intera Giunta provinciale. «Ci rendiamo conto – ha detto alla Giunta dei pubblici esercizi l’assessore – che non sia facile, in questa situazione, mettere insieme le necessità del mondo economico e le esigenze sanitarie. Il nostro impegno tuttavia è quello di supportare le imprese in tutti i modi che ci sono concessi: questi momenti di confronto sono importanti e utili per definire aggiustamenti agli interventi già messi in campo e per definirne di nuovi. Stiamo valutando un nuovo strumento che aiuterà ulteriormente le imprese e le aiuterà in questa fase che sappiamo essere molto critica anche per la vostra categoria».
Failoni ha ringraziato la presidente Fabia Roman per l’invito e per l’occasione di confronto costituita dall’incontro, ricordando con affetto anche l’impegno del compianto predecessore alla guida dell’associazione Giorgio Buratti, scomparso nel giugno scorso.