Nelle pulizie sempre più lavoro e salari bassi: oggi sciopero Alle 10 presidio in piazza Dante
Oggi le lavoratrici e i lavoratori delle pulizie scioperano
Oggi le lavoratrici e i lavoratori delle pulizie scioperano l'intera giornata per il rinnovo del contratto nazionale e per denunciare condiizoni di lavoro in peggioramento, anche a causa dell'epidemia che richiede fra l'altro interventi delicati e urgenti di sanificazione.
Spesso si tratta di fare molto di più all'interno di poche ore di lavoro, con contratti part-time che tendono a comprimere il tempo retribuito. Il risultato è che molte persone guadagnano mensilmente poche centinaia di euro. La gran parte degli impiegati nel settore, circa il 75% sono donne. In buona parte dei casi i lavoratori dipendono da appalti pubblici che hanno esternalizzato i servizi, affidandoli al miglior offerente, da grandi multinazionali a cooperative locali.
In Trentino sono coinvolti 3.000 addetti. Dalle 10 alle 12 è in programma un presidio unitario delle categorie Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti in piazza Dante, anche per sollecitare la Provincia a rivedere le modalità di erogazione del premio Covid, che si è rivelato finora una beffa per le lavoratrici che hanno operato in prima linea negli ospedali e nelle case di riposo durante l'emergenza sanitaria della scorsa primavera e che lavorano oggi in un ruolo chiave durante questa nuova ondata della pandemia.
Un presidio di protesta è stato organizzato sotto il palazzo della Regione, nel rispetto delle regole anti-contagio.
I rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti del Trentino criticano «il dietrofront delle rappresentanze datoriali del settore che opera prevalentemente negli appalti pubblici».
Secondo quanto riferito dai sindacati, non sono stati rispettati gli impegni e gli affidamenti, «con una strumentale dilatazione dei tempi negoziali che hanno messo in discussione i diritti e la definizione di un aumento salariale congruo e dignitoso».
«Preoccupano le conseguenze dello sciopero» sostengono in una nota le organizzazioni datoriali Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione Servizi, Agci Servizi, Anip Confindustria, Unionservizi Confapi. «È una scelta che non ci aspettavamo vista la ripresa del tavolo di rinnovo del contratto nazionale dove pensiamo è possibile trovare l'intesa».
Di segno opposto il commento dei sindacati, che denunciano l'atteggiamento delle grandi imprese da cui dipendono le condizioni dei lavoratori. «Siamo al fianco degli oltre 600mila lavoratrici e lavoratori delle imprese di pulizia servizi integrati e multiservizi che domani incroceranno le braccia per rivendicare un fondamentale diritto: il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da ben sette anni», afferma in una nota, la Cgil nazionale.
«Le associazioni datoriali - prosegue la Confederazione - hanno messo in discussione sia diritti e tutele dei lavoratori del comparto sia un aumento salariale dignitoso. È il momento di riconoscere a tutti il valore del loro servizio, sempre più indispensabile per il Paese, e ancor più essenziale in questa fase di emergenza sanitaria», conclude.
Interviene su Twitter anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan: «Saremo con i lavoratori delle imprese di pulizia e multiservizi in sciopero per il rinnovo del contratto scaduto da oltre 7 anni. Un ritardo inaccettabile. In questi mesi di pandemia questi lavoratori con grandi sacrifici hanno permesso al Paese di continuare a vivere. Per questo meritano più rispetto dai datori di lavoro».