Itas, nove mesi d'oro: utile decuplicato
Il gruppo Itas nei primi mesi del 2020 migliora la propria redditività. I conti approvati dal consiglio di amministrazione indicano infatti un patrimonio netto a 470,2 milioni (+20,2% su fine 2019), i premi di esercizio (esclusi i contratti di investimento) a 933,9 milioni (-15% rispetto al settembre del 2019), mentre l'utile netto è salito a 27,3 milioni contro i 3,5 milioni di euro del fine settembre 2019. Tra le ragioni il fatto che nel 2019 c'erano stati pagamenti per Vaia e per altri eventi meteo avversi che nei primi nove mesi ddel 2020 non si sono ripetuti.
Il gruppo chiude, dunque, i conti al 30 settembre del 2020 con un utile consolidato di 27,3 milioni, in decisa crescita rispetto allo stesso periodo del 2019 (+23,8 milioni), grazie ad un marcato consolidamento del risultato della gestione assicurativa che nei rami danni registra un combined ratio del 95,3%. Il Solvency ratio di gruppo si attesta al 169% (137% a fine 2019), con un surplus di capitale di 313 milioni euro.
«I numeri al terzo trimestre ci attestano un ulteriore consolidamento del patrimonio del gruppo Itas - spiega l'amministratore delegato e direttore generale Alessandro Molinari (foto) - che per effetto delle molteplici azioni intraprese nel corso di questi mesi si è incrementato di 79 milioni euro, contribuendo così anche al rafforzamento dell'indice di solvibilità. Tale risultato è frutto di diverse management action di carattere industriale, della marginalità economica del periodo, nonché del naturale incremento del fondo di garanzia. I premi di esercizio nei rami danni mostrano complessivamente un decremento del 6,7%. Più nel dettaglio, mentre i rami non Auto mostrano una tendenza che vede solo una leggera flessione, i rami Auto registrano un calo più accentuato anche per l'effetto di una scontistica applicata a favore dei soci assicurati e, non da ultimo, per il calo delle immatricolazioni di nuovi veicoli. I rami vita, ad esclusione dei contratti di investimento, registrano un decremento dei premi del 24,6% in conseguenza di un orientamento strategico della società riconducibile al rallentamento del collocamento di prodotti finanziari di ramo primo legati alle gestioni separate. La nuova politica assuntiva è invece centrata sulla proposta di polizze di puro rischio a copertura di rischi legati alla vita umana: vogliamo essere sempre più presenti nell'offrire garanzie a copertura del rischio di non autosufficienza e del rischio morte specialmente nell'attuale quadro di emergenza sanitaria». Il risultato di conto economico è stato trainato in particolare dalla gestione dei rami danni, il cui saldo prima delle imposte passa da -7,3 milioni del 30 settembre 2019 a +22,8 milioni euro al 30 settembre 2020. La dinamica dei contratti di investimento vita esprime una raccolta ancora in crescita (+22,2% rispetto al 30 settembre 2019), trainata dalla forte espansione del Fondo Pensione aperto Plurifonds, dedicato alla gestione della previdenza complementare. «La dinamica di sviluppo registrata nei rami vita - precisa Giuseppe Consoli, presidente di Itas Vita conferma la piena valenza dell'offerta Itas con coperture importanti legate alla tutela della vita umana e della salute, ancor più centrali se viste nell'attuale situazione pandemica legata al Covid-19».