La donna dei fiori: da super-manager a Milano alla start up erboristica di Coredo: "Ho scoperto il network dei malgari"
Fino a un anno fa Maddalena Zanoni, trentina classe 1985, non si fermava mai. Una media di due voli a settimana, in ufficio dalle 9 alle 23 anche nei weekend, traslochi a raffica da una metropoli europea all’altra in base ai progetti da seguire. Una corsa forsennata per essere all’altezza delle aspettative lavorative, prima in una delle tre più grandi società di consulenza mondiali, «Bain & Company», poi in «Alpro/Danone». Una vita a cento allora fino al 31 gennaio 2020, quando ha dato le dimissioni e ha abbandonato Milano per trasferirsi nella casa della nonna a Coredo con un progetto nel cassetto: valorizzare i fiori spontanei che crescono ai piedi della Predaia.
Oggi il sogno di Maddalena è diventato realtà con la start-up «Alm» - come si chiama la malga in tedesco - e l’avvio del commercio on line di prodotti di cosmesi naturale e tisane (www.almessentials.com) a base di piante a chilometro zero. Una vittoria personale per la giovane trentina che, nemmeno un mese dopo aver lasciato il suo lavoro da dirigente, come tutti si è ritrovata a dover fare i conti con una pandemia.
«Il Covid mi ha preso in contropiede - racconta la ragazza - ma è stata anche la conferma che non abbiamo nulla sotto controllo. Tanto vale vivere i propri sogni pienamente. I fiori di montagna sono più ricchi in proprietà proprio per le condizioni climatiche avverse. Vorrà dire che ne uscirò più forte ed intensa anche io». Ma che cosa ha spinto una giovane manager di successo a mollare tutto e trasferirsi in un piccolo paese della Val di Non? «La voglia di trovare l’essenza delle cose», risponde senza esitazioni l’imprenditrice. «Non rinnego il mio passato; la mia è stata una scelta estrema che rispondeva a uno stile di vita estremo. Ammetto che mi sento molto più libera qui che nelle grandi città dove ho vissuto». Maddalena Zanoni ha lasciato il Trentino appena ottenuto il diploma all’Arcivescovile. Ha frequentato la triennale alla Bocconi di Milano e poi la specialistica in Economia e management a Barcellona, con parentesi di studio a Vancouver e Parigi. Il suo primo lavoro è stato in «Bain & Company».
«Seguivo progetti di business in tutta Europa per multinazionali di ogni settore: largo consumo, farmaceutico, energia. Quei sei anni sono stati una fantastica scuola di disciplina e flessibilità mentale, ma pensavo solo a lavorare», ammette. Nel 2015 è stata assunta dalla Alpro in Belgio, azienda specializzata in alimenti vegetali, con l’incarico di gestire lo sviluppo dei mercati in Nordeuropa. «Quando siamo stati acquistati da Danone sono stata promossa a country manager per Italia e Grecia, ma prima di ripartire da zero, di rientrare nel vortice, ho voluto fermarmi», spiega la giovane. Con l’aiuto della mamma, di origini nonese come il papà, Maddalena ha riposto tailleur e tacchi a spillo, per indossare gli stivali e andare a lavorare nella malga di Smarano e Sfruz. «Tutti quelli che mi conoscevano sono rimasti a bocca aperta. Potevo andare a Bali, ma l’istinto mi ha portato in montagna, in posti dove si parla solo dialetto e il mio curriculum non ha nessun valore», racconta l’imprenditrice.
Durante quei due mesi sabbatici, Maddalena Zanoni ha conosciuto l’erborista Adele Eccheli - che oggi collabora con lei nella coltivazione e raccolta dei fiori di montagna - e, come racconta ridendo la giovane, «sono entrata nel network dei malgari. Mi sono innamorata dei fiori di montagna - spiega - e quando, finita l’estate, sono tornata a Milano, non era più la stessa cosa. Mi sono serviti due anni per maturare la scelta, perché avevo paura di lasciare la sicurezza di una posizione e di uno stipendio, ma tra un volo e l’altro non volevo dimenticare quello che avevo imparato su calendula, melissa e menta». Così, tre anni dopo la vacanza estiva in malga, Maddalena Zanoni è passata dagli 1,3 milioni di abitanti di Milano ai 1.630 di Coredo. «Oltre a vendere tisane e oli botanici per il viso, vorrei portare qui i miei amici ed ex-colleghi da ogni parte del mondo, ma finché non sarà possibile, racconterò loro la mia passione sul canale Instagram e Facebook: alm_botanicals. In questo modo - conclude - mi piace pensare di riuscire a portare un po’ di cielo a casa di chi non riesce a vederlo».