L'agroalimentare trascina l'export trentino che dà segni di ripresa
Ma l'anno scorso il mercato estero è calato del 7,6%, pari a una perdita di 362 milioni. Segnali di miglioramento nell'ultimo trimestre del 2020, secondo il monitoraggio di Intesa San Paolo
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TRENTO. L'agroalimentare trascina le esportazioni del Trentino Alto Adige, che chiude quindi l'annus horribilis dell'economia mondiale con un primo e nemmeno tanto timido segnale di ripresa. Il dato aggregato parla di esportazioni che si attestano sul - 0,2% nel quarto trimestre che certo non basta a far dimenticare le perdite a doppia cifra dei mesi precedenti, ma che per lo meno è il segno di un'economia che resiste. Ma non tutti i distretti di muovono nello stesso modo: benissimo il comparto mele e il settore vino.
Segnano il passo ancora sia la meccanica altoatesina che la meccatronica trentina, ma per lo meno con percentuali meno pesanti rispetto alla prima parte dell'anno, segno che può essere iniziato il recupero. Questo emerge dal monitoraggio dei distretti industriali effettuato da Intesa San Paolo sul Nordest.Meglio chiarirsi subito: il 2020 sul fronte esportazioni è andato male. Ma si attendeva il quarto trimestre per vedere se l'economia iniziava a dare segnali positivi, posto che in valore assoluto l'anno si chiude naturalmente con il segno meno.
Rispetto al resto del Nordest, il Trentino Alto Adige, nell'ultima parte dell'anno, è a metà del guado: peggio del Friuli (che cresce a +1%), ma meglio del Veneto (- 4,6%).È evidente tuttavia che non tutti i distretti economici hanno risposto nello stesso modo. Rimanendo ai dati regionali, le esportazioni in Trentino Alto Adige per il 2020 valgono 4,4 miliardi di euro (362 milioni in meno del 2019, -7,6%), ma come detto l'anno si è chiuso con dati confortanti: al di là del generale - 0,2%, 6 dei 10 distretti hanno esportato in percentuale più che nel medesimo periodo del 2019.
A tirare è l'agroalimentare. Su tutti, le mele del Trentino, che hanno avuto nell'anno un aumento del 15% (per un totale di 98 milioni), ma negli ultimi tre mesi del 2020, anche grazie ad una produzione particolarmente abbondante, un incremento addirittura del 45,8%. Fine anno più lenta, ma comunque buona per le mele Alto Adige, con un + 13,3% tra ottobre e dicembre (ma un +17,9% sull'anno, per un valore di 530 milioni), penalizzato soprattutto da una produzione ridotta in alcune zone a causa di gelate e grandinate.
Bene anche il settore vino e distillati di Trento, grazie anche ad una buona vendemmia 2019: nel quarto trimestre hanno venduto all'estero l'11,4% in più rispetto all'anno prima (+5% sull'anno, per 410 milioni di euro), grazie alla ripresa potente del mercato Usa (+24,4%).
Il medesimo settore a Bolzano segna invece il passo (-5,7% sul trimestre, -0,2% sull'anno) per il crollo del mercato Usa. Buone notizie anche per Legno e arredo dell'Alto Adige , che tra ottobre e dicembre segna un +6,1% (-8,2% sull'anno, per 360 milioni).Questi i settori che hanno iniziato a tirare, ma a rallentare la ripresa sul fronte export anche a fine 2020 è il distretto tradizionalmente locomotiva: la meccanica e la meccatronica.
Anche se qualche segno di recupero c'è: la meccatronica trentina chiude il 2020 con un - 19% di esportazioni (per un valore di 981 milioni di euro), ma l'ultimo trimestre fa segnare un - 6,7%. Identica la dinamica per la meccanica altoatesina: - 12,3% sull'anno (1.374 milioni), - 5,1% da ottobre a dicembre.