Scatta il processo per l'unione fra le rurali Alta Vallagarina e Cassa di Trento
Il percorso si concluderà, dopo le necessarie autorizzazioni e l'approvazione da parte dei soci, prevista nella primavera del prossimo anno
IL BILANCIO Per la Cassa rurale Rotaliana e Giovo un utile netto di 1.4 milioni
TRENTO. I consigli di amministrazione di Cassa rurale Alta Vallagarina e Lizzana e Cassa di Trento-Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra hanno deliberato l'avvio della stesura di un protocollo di intesa per la possibile unione dei due istituti di credito cooperativo.
Il percorso - riferisce una nota - si concluderà, dopo le necessarie autorizzazioni e l'approvazione da parte dei soci (nella primavera del 2022), con la conferma e l'incremento dimensionale della Cassa del Trentino, la seconda per rilevanza all'interno del gruppo bancario Cassa Centrale Banca, con 29.000 soci, con 380 collaboratori, 49 sportelli, 300 milioni di euro di patrimonio e 6,5 miliardi di euro di masse amministrate.
La nuova Cassa svilupperà la sua presenza nelle aree territoriali comprese fra la comunità della Rotaliana, la valle di Cembra, la città di Trento, la piana di Aldeno, la comunità della Vallagarina e la città di Rovereto.
Nel protocollo di intesa si prevede una governance in grado di garantire "un'equilibrata rappresentanza ai soci delle due Casse interessate dal progetto e di coniugare una buona conoscenza dei territori e dei settori di competenza con l'elaborazione di modelli organizzativi di elevata qualità e tali da garantire alti livelli di produttività e di servizio a Soci, famiglie ed imprese".