Trento / L'evento

Fugatti: Festival dell'economia in presenza, un segnale di fiducia. "Stiamo elaborando un protocollo di sicurezza ad hoc"

Il grande evento ritorna in città dal 3 al 6 giugno, il tema sarà il ruolo dello Stato nella ripartenza dopo la crisi da covid. In arrivo, accanto a numerosi studiosi, fra cui 5 premi Nobel, anche diversi ministri del governo Draghi. Il direttore scientifico Tito Boeri: "Il post pandemia come occasione per ridisegnare i confini dell'intervento pubblico"

LA CRISI Trentino, aumentano i disoccupati: con la crisi Covid si sale al 5,4%
I DATI Mele, porfido e alimentari: ecco dove l'economia trentina ha resistito

TRENTO. Presentazione ufficiale, questa mattina, per il Festival dell'economia di Trento, che si svolgerà dal 3 al 6 giugno prossimi seguendo il filo conduttore del tema “Il ritorno dello Stato, imprese, comunità, istituzioni”.

La notizia di poco fa è che il Festival sarà in presenza, grazie anche a un protocollo di prevenzione ad hoc.

Economisti e studiosi delle diverse discipline, rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, si confronteranno su come affrontare uno scenario assolutamente inedito all'interno del quale si sono sviluppate nuove interazioni tra amministrazioni pubbliche e istituzioni democratiche, fra tecnostruttura e politica, tra società e Stato.

Ricco il programma presentato questa mattina.

Alla presentazione, cominciata alle 11.10 nella sala Depero del palazzo della Provincia, interventi del presidente, Maurizio Fugatti, del sindaco del capoluogo, Franco Ianeselli e del rettore Flavio Deflorian.

Fugatti ha ricordato che lo scorso anno il Festival si svolse soltanto in remoto e ha annunciato che il prossimo mese invece si tornerà al calore delle edizioni precedenti: "Quest'anno, in una fase epidemica in corso ma in miglioramento, vogliamo dare un messaggio di ripartenza e fiducia.

Stante la situazione attuale della pandemia in Trentino, con dati in continuo calo, vogliamo puntare a un festival in presenza con un protocollo di prevenzione ad hoc.

Vogliamo inviare un messaggio di speranza e di fiducia, auspicando che la situazione attuale si stabilizzi e consolidi, anche grazie al rapido procedere della campagna vaccinale. Ora lavoriamo alla elaborazione di un protocollo di sicurezza specifico".

A proposito del tema dell'edizione, Fugatti ha ricordato anche il ruolo di propulsione dell'economia e delle condizioni sociali che può arrivare dalla Provincia autonoma.

Da Roma, in collegamento, l'editore Giuseppe Laterza e Innocenzo Cipolletta, coordinatore del Comitato editoriale. Da Milano, il direttore scientifico Tito Boeri.

"La pandemia di coronavirus - riflette Tito Boeri, direttore scientifico del Festival - ha spinto il settore pubblico a entrare in modo ancora più invasivo nelle nostre vite, regolando ogni aspetto della nostra quotidianità. Intendiamoci, lo ha fatto per buone ragioni e altri Paesi, che hanno avuto uno Stato meno invadente, se ne sono pentiti amaramente."

Quando finalmente usciremo dall'emergenza, ci ritroveremo uno Stato ipertrofico che ha invaso campi in passato riservati esclusivamente all'iniziativa privata? A partire da questo interrogativo l'idea del tema dell'edizione 2021: Il ritorno dello Stato. Imprese, comunità, istituzioni.

"La fine della pandemia - spiega sempre Boeri - può essere l'occasione per ridisegnare i confini dello Stato e per rafforzare la sua presenza dove ce n'è maggiore necessità, contemporaneamente progettandone la ritirata altrove. E' indubbio - prosegue Boeri - che la pandemia sia stata uno stress test per le amministrazioni pubbliche. In non pochi casi hanno fallito e dobbiamo imparare da queste lezioni in negativo non meno che da quelle in positivo".

IL PROGRAMMA DELL'EDIZIONE 2021

A ragionare sulle questioni che la pandemia ha posto sul tappeto quest’anno cinque premi Nobel per l’Economia: Michael Kremer (2019) che aprirà il festival riflettendo sui meccanismi che possano impedire colli di bottiglia e blocchi di esportazioni nella fornitura su scala globale di vaccini. Nei giorni successivi Paul Milgrom (2020), che si soffermerà sul disegno delle aste e delle gare d’appalto pubbliche, un tema di grande rilevanza alla luce del rilievo che hanno gli investimenti pubblici nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; Joseph E. Stiglitz (2001) sul nuovo ruolo dello Stato in presenza di forti esternalità come quelle esercitate dai focolai globali di coronavirus e Michael Spence (2001) sul delicato rapporto tra trasformazione digitale, uguaglianza delle opportunità e sostenibilità sociale, mentre Jean Tirole (2014) tratterà della tutela della privacy nell’era del digitale.

E’ un’edizione ancora più internazionale delle precedenti, non solo per il gran numero dei relatori non italiani, ma anche perché ci si interrogherà su quale parte del pianeta parteciperà alla ripresa dalla pandemia, a partire dall’intervento di Gita Gopinath capo economista del Fondo Monetario Internazionale. Olivier Blanchard, autore del manuale di macroeconomia su cui si sono formate generazioni di economisti, si interrogherà sulle sorti del Patto di Stabilità e Crescita alla luce dei livelli acquisiti dal debito pubblico durante la pandemia, mentre Lucrezia ReichlinLuis Garicano ci spiegheranno come si è arrivati al Recovery Plan e in che misura questo cambierà i rapporti tra i paesi membri e le politiche dell’Unione. Enrico Moretti si interrogherà su come sia possibile rafforzare la cooperazione internazionale nella tassazione dei super-ricchi alla luce dell’esperienza degli Stati Uniticon la tassazione patrimoniale e le scelte residenziali dei più ricchi.

Lo Stato ha un ruolo molto diverso in diverse parti del mondo. Branko Milanovic ci intratterrà sulle enormi differenze fra ruolo dello Stato, da una parte, in paesi come Cina e Russia e, dall’altra, negli Stati Uniti e in Europa. Una differenza cruciale, come abbiamo visto durante la pandemia, è legata al ruolo giocato da una informazione indipendente, un tema di cui tratterà Julia Cagé.

Il ritorno di protagonismo dello Stato non deve avvenire a detrimento della società civile e del cosiddetto terzo settore. Daron Acemoglu porrà l'attenzione sull’attuale delicato equilibro tra ruolo rafforzato dello Stato e fragilità della società civile.

Thomas Piketty, discuterà del ruolo di nuove forme “partecipative” che consentano un’ampia condivisione del potere, della ricchezza e della gestione delle imprese. Philippe Aghion si interrogherà su come rendere più inclusivi e sostenibili (anche sul piano ambientale) i meccanismi di mercato. Mark Carney, già Governatore della Bank of England e della Banca Centrale Canadese, ci parlerà delle vecchie e nuove disuguaglianze e della crisi di valori a queste associata.

Luigi Zingales discuterà di come la pandemia sia stata anche uno stress test per il nostro senso civico, che ha giocato un ruolo cruciale nel contenere la pandemia. Nel rafforzare il senso civico e la fiducia fra i cittadini e fra le imprese è fondamentale avere un sistema giudiziario efficiente. Su questo tema interverranno, alla luce della loro esperienza, Giuseppe Pignatone e Paola Severino.

Il ritorno dello Stato viene invocato spesso come partecipazione diretta al capitale delle imprese. Beata Javorcik, capo economista presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, affronterà la questione di quanto un maggiore ruolo dello Stato nell’economia attraverso l’intervento di banche e imprese pubbliche favorisca davvero gli investimenti privati e la crescita. Mariana Mazzucato, invece, proporrà un nuovo modo di concepire il ruolo dello stato imprenditore realizzando una simbiosi tra pubblico e privato. Lo storico Gianni Toniolo sosterrà che in realtà lo Stato non se ne è mai andato, non ha mai cessato di intervenire nella vita delle imprese. E la testimonianza di Romano Prodi sarà molto importante anche nel capire pro e contro dell’intervento diretto dello Stato in economia.

Lo Stato è soprattutto un arbitro e un regolatore dell’iniziativa privata, particolarmente attento ad evitare concentrazioni di potere di mercato in poche mani e a prevenire discriminazioni ed effetti distributivi indesiderabili. Oriana Bandiera tratterà di come le norme anti-corruzione possono avere effetti perversi sulle burocrazie. David Card nella sua Alan Krueger lecture discuterà dei pro e dei contro dei programmi di azione positiva nel contrastare la discriminazione di genere, etnica e razziale, un tema affrontato anche da Paola Profeta e Linda Laura Sabbadini.

Lo stato non è un monolite. Oggi, soprattutto, in Europa, lo Stato è un arcipelago di autorità a diversi livelli di governo, come ci esporrà Sabino Cassese. Durante la pandemia ci sono stati frequenti conflitti fra amministrazioni centrali e locali. Può essere il PNRR un’occasione per migliorare la cooperazione fra Stato e Regioni? Sul tema, tra l’altro, un dialogo tra Francesco Giavazzi e Mariastella Gelmini.  Per attuare le grandi riforme del Piano occorre rinnovare la classe dirigente della pubblica amministrazione che spesso si è rivelata inadeguata. Franco Bassanini e Bruno Dente ragioneranno su cosa fare dello spoils system e come rafforzare competenza e terzietà delle burocrazie. Pedro Gomes e Pietro Garibaldi discuteranno delle specificità del lavoro nel settore pubblico alla luce di comparazioni internazionali. Mentre Alessandro Pajno ci racconterà, alla luce della sua esperienza di servitore dello Stato, come sono le carriere ai vertici dello Stato e attraverso quali buone pratiche la pubblica amministrazione possa riconquistare la fiducia da parte dei cittadini.   

Nutrita, come sempre, la presenza istituzionale. Per il momento, ma non si escludono ulteriori presenze, hanno confermato la loro partecipazione: il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, i ministri Renato Brunetta, Roberto Cingolani, Vittorio Colao, Massimo Garavaglia, Mariastella Gelmini, Giancarlo Giorgetti ed Enrico Giovannini. Presenti anche Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e naturalmente il governatore della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e il sindaco di Trento, Franco Ianeselli.

 Fra i format più attesi del Festival quello dei “Forum”. Il primo sarà dedicato alla scuola e agli effetti delle chiusure e della dad sull’apprendimento degli studenti. Fra i relatori Elia Bombardelli, giovane docente di matematica e fisica che impartisce lezioni su YouTube. Il secondo appuntamento sarà invece dedicato al tema dei nuovi modelli di assistenza sanitaria, tra i relatori Ilaria Capua e Walter Ricciardi. Nel successivo Forum si parlerà di Terzo settore con, fra gli altri, Carlo Borgomeo della Fondazione “Con il Sud”. Il tema della sicurezza in economia sarà, invece, al centro di un confronto a cui interverrà l’economista Alessia Amighini, insieme ad altri esperti. Negli altri Forum si parlerà di nuove povertà e reti sociali, del rapporto fra Regioni e Stato centrale, di politiche ambientali e giustizia sociale, del rapporto fra imprese e Stato dopo la pandemia e della nostra nuova vita in digitale, con Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay e Digital.

Imprescindibile, come sempre, l’appuntamento “Incontro con l’autore” curato da Tonia Mastrobuoni  dove si discuterà dei temi del Festival, partendo dalle novità editoriali più interessanti. Tra gli ospiti Minouche Shafik, direttrice della London School of Economics and Political Sciences, Bruna Bagnato, Marco Bentivogli, Magda Bianco, Francesco Billari, Andrea Capussela, Simona Colarizi, Enzo Cipolletta, Chiara Cordelli, Franco Debenedetti, Ferrucio de Bortoli, Andrea Fracasso, Chiara Mio, Paolo Morando, Nicoletta Parisi, Irene Tinagli, Giulio Sapelli.

comments powered by Disqus