Rivoluzione "verde" e fotovoltaico, la nuova frontiera tecnologica esplorata da alcune startup trentine
La nuova spinta all'energia solare viene sia dal superbonus sia dall'impennata dei prezzi dei combustibili fossili. Il settore si è quadruplicato negli ultimi anni nel caso delle nuove batterie, più performanti, l'aumento è di dieci volte
TRENTO. La tecnologia e la ricerca al servizio della sostenibilità. Il bonus edilizio 110% sta dando linfa vitale al settore. Ma le riqualificazioni e gli investimenti, per risparmiare energia e spese per la bolletta, sono da anni al centro dell'agenda politica.
E aziende e singoli privati, se trovano la tecnologia giusta, puntano al green e al risparmio. «Il superbonus sta trainando il comparto - osserva Luca Dematté, presidente del Cna (Confederazione nazionale artigianato) del Trentino ed esperto di tecnologie e componenti per le energie rinnovabili alla Esaving di Lavis - e la spinta all'economia in tempi di Covid va a braccetto con l'attenzione per l'ambiente, fortunatamente.
Per i nostri artigiani impegnati in questo settore adesso c'è molto lavoro e la transizione ecologica è più rapida del previsto». Due piccioni con una fava, insomma: ridurre l'inquinamento di Co2 significa anche ridurre costi e sprechi. «Oltre alle utenze domestiche - prosegue Demattè - ci sono molte grandi aziende che stanno puntando sul fotovoltaico, oggi».
Dopo l'exploit del 2010-2012 con il conto energia, un nuovo boom.
«Per il fotovoltaico registriamo una richiesta quadruplicata; per i sistemi di accumulo dell'energia (batterie speciali), sempre più sofisticati, osserviamo addirittura che il mercato è cresciuto di dieci volte tanto. Un investimento domestico in fotovoltaico si ammortizza in 7-8 anni; a livello industriale in 5-6. Soprattutto oggi, con il costo dell'energia alle stelle, il fotovoltaico è richiestissimo per il settore residenziale come per quello commerciale».
E la tecnologia cerca di fare la propria parte, diventando sempre più ricerca applicata. Con startup innovative anche in Trentino.
A Rovereto, a Progetto Manifattura e in particolare nel nuovissimo hub della green economy Be Factory ma anche in Polo Meccatronica diverse realtà sono impegnate nella messa a punto di sistemi performanti e ausili alla rivoluzione verde anche in campo energetico.
«Glass to power», ad esempio, spin off dell'Università Bicocca di Milano, insediata a Rovereto, da qualche anno si occupa dello sviluppo di nanoparticelle che, disperse in una lastra trasparente, permettono di trasformare le finestre degli edifici in una sorta di pannello solare, capace di produrre energia elettrica a zero emissioni.
Le lastre di materiale plastico sono arricchite di queste nanoparticelle (nanocristalli) in grado di convertire la luce solare in raggi infrarossi, riflessi poi all'interno del pannello per essere catturati, sui bordi, da una sottile striscia di celle fotovoltaiche che li converte in corrente elettrica destinata ai sistemi di accumulo o subito impiegata.
Green Energy Storage, altra realtà innovativa insediata a Rovereto, in Progetto Manifattura, detiene diversi brevetti in esclusiva per l'Europa. Una di queste tecnologie - messa a punto insieme a Trentino Sviluppo e Fbk - riguarda speciali batterie capaci di poter immagazzinare e conservare l'energia prodotta da fonti rinnovabili, ma incostanti, come sole e vento.
Si tratta di «batterie a flusso» in cui potenza e energia sono divise.
Sono basate su pompe, elettrodi, membrane, ossidoriduzione e poi accumulo, sfruttando la chimica organica, attraverso il chinone, una molecola carbonica vegetale e biodegradabile, ma ottenibile anche con sintesi industriali.
L'energia immagazzinata in queste batterie può essere conservata anche per 15 anni e potrà essere gestita da sistemi di intelligenza artificiale, in grado di ottimizzarne l'impiego ma anche vendere all'esterno il surplus o quote determinate.
Un'altra impresa insediata al polo green di Rovereto è la startup Energenius, che combina i big data e l'intelligenza artificiale al settore energetico. Ingegneria energetica e informatica, insomma.
Il sistema messo a punto dalla giovane azienda insediata a Progetto Manifattura consiste in una piattaforma software per gestire, ad esempio, l'impianto di cogenerazione della cartiera di Riva del Garda, decidendo in modo «smart» quanta energia dedicare alla cartiera durante le lavorazioni, e quando, e quanta immettere nella rete nazionale.