La direttrice di Trentino Trasporti non si è dimessa: l’hanno silurata, e si profila una causa legale con una richiesta di risarcimento
La manager, scelta con una selezione tramite agenzia, rivela che non hanno confermato il contratto dopo il periodo di prova. E accusa: «Atti discriminatori e pressioni indebite», ma la società replica: «Non è vero»
TRENTO. Si fa sempre più intricato il caso della (ormai ex) direttrice generale di Trentino Trasporti che se n’è andata dopo cinque mesi dalla nomina. Elena Colombo non si è dimessa. A chiarirlo è una comunicazione che la stessa dirigente ha inviato ieri alla società presieduta da Diego Salvatore.
La super manager triestina (reclutata fino a metà 2023 tramite un'agenzia di scouting che ha ricevuto 60mila euro di compenso) ha ricevuto l'avviso di mancato superamento del periodo di prova a conclusione dei primi sei mesi di lavoro.
Per la dirigente, di fatto è un licenziamento immotivato.
Dura la replica inviata a Trentino Trasporti, al punto che all'orizzonte si profila una coda nelle aule giudiziarie con una richiesta risarcitoria da centinaia di migliaia di euro, considerando che il compenso annuo di Colombo doveva essere di 140 mila euro lordi.
Elena Colombo parla poi di "atti discriminatori" nei suoi confronti e di "pressioni indebite" per indurla alle dimissioni.
E adesso si va per avvocati.
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