Materie prime più care e i conti non tornano più: aumenti in vista anche nei bar di Trento
L'allarme è stato lanciato da Assoutenti, che ha segnalato incrementi nei prezzi per quelli che sono i beni classici della prima colazione al bar: cappuccino, cornetti e caffè. Le quotazioni di quest'ultimo in particolare sono cresciute di oltre l'80% nel 2021. Ecco le testimonianze di alcuni esercenti in città
I PREZZI Colazione sempre più costosa: il prezzo del caffè al bar verso 1,50 euro
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TRENTO. Elettricità, gas, materie prime, prodotti di ogni tipo. Il rincaro dei costi sta colpendo indistintamente ogni settore, riversando sui consumatori finali i propri effetti. E tra i tanti temi di questi ultimi giorni è esploso anche il cosiddetto "caro-colazione", in particolare con il prezzo del caffè che sembra destinato a raggiungere livelli mai visti prima d'ora.
L'allarme è stato lanciato da Assoutenti, che ha segnalato aumenti per quelli che sono i beni classici della prima colazione al bar: cappuccino, cornetti e caffè. Le quotazioni di quest'ultimo in particolare, che in alcune zone sembra aver già raggiunto il prezzo di 1,50 euro come evidenziato dall'associazione, son cresciute di oltre l'80% nel 2021.
Un rincaro che in prima battuta sta pesando sugli esercenti, costretti a spendere di più per gli approvvigionamenti, ma che, inevitabilmente, ricade poi sui clienti delle diverse attività. Impossibile (o quasi) pensare infatti di poter pagare di più senza aumentare, seppur di poco, il listino prezzi nei locali.
Ed anche la città di Trento sembra indirizzata a seguire il trend. «L'aumento dei prezzi per i nostri prodotti temo sarà inevitabile - ha spiegato Marco Antonucci, titolare del bar Fiorentina e del Bistrò Ravina. - Ma il vero problema, ed è ciò che non riusciamo a capire, è il motivo legato a questo insensato aumento generale dei costi. Faccio un esempio: la mia bolletta media per l'energia elettrica era di 1.500 euro, 1.800 nei mesi estivi, mentre recentemente ho dovuto pagare ben 2.976 euro. Un'enormità, nonostante Dolomiti Energia abbia tagliato dei costi per limitare i danni. Di certo, credo che la soluzione migliore potrebbe essere quella di aumentare leggermente i prezzi di alcuni prodotti "non essenziali", come le birre o gli spritz, mentre per gli altri come il caffè bisognerebbe lasciarli così come sono».
In effetti c'è già chi sta ponderando un possibile aumento del proprio listino. «Al momento non abbiamo alzato nessun prezzo, ma dalla prossima fornitura credo che ci troveremo costretti a farlo - ha aggiunto Aldo Filippo, del caffè Portici in piazza Duomo. - Stiamo parlando dei prossimi mesi di febbraio e marzo. Potremmo arrivare ad un euro e 30 centesimi al banco, con un aumento di dieci centesimi. Sappiamo però che non è un buon momento per alzare i prezzi, seppur di poco. Dal canto nostro, purtroppo, siamo nel mezzo tra fornitori e clienti, dunque bisogna trovare un compromesso. Per quanto riguarda il consumo esterno invece, le persone pagano anche qualcosa in più senza problemi».
Perplessità manifestate anche da Fabio Scarola (Dersut Bottega del Caffè in via Belenzani), che ha ammesso: «Anche pochi centesimi contano. Noi al momento abbiamo tutto a un euro e 20, ma non escludiamo aumenti nel caso in cui dovessero salire i prezzi». Tuttavia c'è anche chi, come Walter Goller del locale Teatro Sociale, manterrà i costi invariati: «Si tratta di affetto verso i nostri clienti. Non ci spaventano i rincari, preferiamo mantenere la clientela che ci sceglie da sempre, facendo un sacrificio per loro».