Sblocco del superbonus, nel basso Trentino ripartono cantieri per oltre 165 milioni di euro
L'ok alla cessione dei crediti riguarda una parte importante dei 360 cantieri edili per abitazioni, capannoni, strutture ricettive e altri immobili avviati nell'ultimo anno tra Vallagarina, Altipiani Cimbri e Alto Garda
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VALLAGARINA. Lo sblocco della cessione dei crediti per i lavori del superbonus 110% deciso dal governo rimette in moto cantieri per oltre 165 milioni di euro tra Vallagarina, Altipiani Cimbri e Alto Garda.
Si tratta di una parte importante dei 220 cantieri edili per abitazioni, capannoni, strutture ricettive e altri immobili avviati nell'ultimo anno da Rovereto a Mori, da Volano ad Ala, da Folgaria a Lavarone.
Sommati ai 140 lavori in corso tra Riva, Arco, Dro e Nago-Torbole, fanno qualcosa come 360 cantieri di edilizia privata nel basso Trentino. Un volume di attività che supera quello degli appalti pubblici in zona.
Il superbonus 110%, cioè il maxi credito d'imposta per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici, che si somma agli altri bonus edilizi già esistenti, aveva rimesso in moto i cantieri edili. Tuttavia il decreto sostegni-ter aveva introdotto da gennaio misure restrittive per fermare le frodi che stavano mettendo a rischio tutto il settore. Una di esse ha coinvolto anche il Trentino col sequestro operato dalla Guardia di Finanza di un immobile a Cles.
La stretta però aveva finito per ostacolare l'intera attività edilizia. In particolare, la norma restrittiva escludeva cessioni del credito d'imposta oltre la prima, mettendo in difficoltà le imprese che cedono il credito alle banche. Il nuovo provvedimento prevede invece due cessioni di credito oltre la prima, da effettuarsi verso banche, intermediari finanziari o imprese assicurative.
Tra le reazioni favorevoli alla svolta, quella della Cna, l'associazione egli artigiani.
«Il nuovo quadro normativo - commenta il presidente di Cna Trentino Alto Adige Claudio Corrarati - fornisce una prima risposta ai meccanismi di cessione tra imprese per consentire di rimettere così in moto il processo di riqualificazione degli edifici, fondamentale per conseguire gli obiettivi di transizione energetica».
La recente indagine promossa da Cna tra duemila imprese che rappresentano un campione significativo della filiera delle costruzioni aveva fatto emergere che le aziende del settore stimavano un calo del fatturato del 40% con il blocco della cessione dei crediti.
«Confidiamo ora - aggiunge Corrarati - che il Parlamento possa completare il quadro normativo per restituire certezze ai proprietari e alle imprese».Il valore di 165 milioni delle operazioni legate ai bonus edilizi considera quelle gestite dalle Casse rurali del territorio.
Altre operazioni sono in capo a banche regionali e nazionali e anche all'Itas, per cui il valore complessivo dei cantieri edili di riqualificazione energetica nel basso Trentino è ancora superiore.
La Cassa Rurale Alto Garda Rovereto ha ricevuto richieste di prenotazione di cessione di crediti di imposta per il superbonus e altri bonus edilizi per circa 95 milioni e ha già perfezionato operazioni per 25 milioni, ma altre domande sono in attesa.
La Cassa Rurale Vallagarina ha sostenuto interventi per 35 milioni e registra interessamenti per altri 20 milioni, per un totale di 55 milioni di lavori. La Cassa Rurale Alta Vallagarina, che tra poco si fonderà con Trento, ha effettuato cessioni di crediti legate al superbonus per oltre 15 milioni, mentre arrivano sempre nuove richieste.