Trento, la crisi si sente e i saldi ancora non decollano
Nei negozi della città si avvertono le difficoltà dei consumatori, che sono alle prese con le maxi boleltte e hanno meno disponibilità finanziaria per gli acquisti
TRENTO. I saldi non si sbloccano. E dopo le testimonianze dei negozianti della città, è arrivata anche la conferma dai centri commerciali. Gli sconti ci sono, è evidente, ma al momento i trentini ancora hanno deciso di aspettare e non sfruttarli.
Una decisione che tuttavia sembra imposta dall'attuale situazione economica, visto il rincaro dei costi legati all'energia e al gas. Non preoccupa invece la questione Covid, spiegano gli esercenti, visto che le persone escono, si informano, ma poi in diversi casi non procedono con l'acquisto finale.
Insomma, i problemi sono altri. Poi è altrettanto vero che, sottolineano sempre i titolari dei più diversi negozi, in alcuni casi gli sconti hanno leggermente aiutato la vendita, alle volte anche facilitata da una ulteriore riduzione di prezzo nel caso di acquisto di più articoli. Qualcuno si spinge fino al 70%, altri invece restano tra il 20, il 30 o il 50% (situazione simile a quella del centro di Trento) ma la situazione non decolla. È un periodo decisamente diverso rispetto a quello degli anni scorsi: questo è il dato di fatto inattaccabile, che al momento sta condizionando gli affari.
E la speranza è che la situazione si sblocchi nel prossimo futuro, anche se quest'ultimo è comprensibilmente incerto.
«Diciamo che la settimana scorsa è andata abbastanza bene, mentre questi ultimi giorni non direi - ha spiegato la titolare di Conbipel al Top Center - La pandemia non rappresenta più un problema, invece a preoccupare sono altre questioni, come i rincari sulle bollette. Diciamo che i saldi non stanno ancora dando i risultati sperati, si va a rilento e purtroppo il riscontro ancora non è quello che ci aspettavamo».
Diversa invece l'opinione di Evelyn Formolo, responsabile del punto vendita Tezenis, che ha ammesso: «Devo dire che i nostri clienti hanno risposto bene, ma la domenica è sempre una giornata complessa e, visto il poco flusso, la prossima settimana abbiamo deciso di tenere chiuso. I nostri sconti vanno tra il 30% e il 50%, ammetto che abbiamo riscontrato anche qualche lamentela ma che, in generale, stiamo procedendo tranquillamente. Il movimento c'è». Anche dal centro commerciale di Pergine Valsugana arrivano notizie di un afflusso non in linea con le scorse annate. Da Cisalfa ad esempio, con sconti compresi tra il 30% e il 50% ma con il picco che può raggiungere il 70%, gli addetti alle vendite ammettono non esserci quel giro d'affari tipico di questo periodo, sottolineando che è difficile trovare un'unica motivazione.
Ma il problema può anche essere semplicemente la presenza delle persone nei centri commerciali, come spiegato da Angelo Wang, titolare di Dna: «Gli sconti ci sono, qualcuno che si interessa c'è, noi aiutiamo come possiamo ma il tema è un altro: indipendentemente dal fatto che ci siano o meno i saldi, l'importante è che le persone frequentino il centro commerciale. Se c'è gente allora arrivano anche le vendite, magari incentivate dagli sconti, altrimenti ci sono difficoltà».