Carrello della spesa alle stelle: +9,6% rispetto a un anno fa. Per difendersi un po' dai rincari restano solo le offerte
Gianluca Barbacovi (Coldiretti Trentino Alto Adige) fotografa una situazione molto critica, che colpisce sia i consumatori sia le aziende agricole. In cima alla classifica dei rincari a luglio ci sono gli oli di semi, (+66%) soprattutto quello di girasole che risente del conflitto in Ucraina. Seguono burro (+31,9%), farina (+21,5%) e pasta (+21,1%)
CAROVITA In Trentino Alto Adige aumento della spesa per le famiglie da 3.339 euro annui
INFLAZIONE Aumenti di 11 miliardi solo per gli alimentari: lo studio
REDDITI In 15 anni triplicate le persone in povertà assoluta
CARITAS Siamo tra le regioni con più alta incidenza di "nuovi poveri"
TRENTO. Prezzi alle stelle. Addirittura +9,6% a luglio 2022 rispetto a luglio 2021, dice Coldiretti.
«Gli italiani - afferma il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi - sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti per effetto dei prezzi che hanno fatto segnare per gli alimentari un aumento record complessivo del +9,6% tra prodotti freschi e lavorati nel luglio 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente».
E purtroppo non è tutto. Perché a costare di più è la benzina che mettiamo nell'auto per andare al supermercato, è il gas che usiamo per cucinare i prodotti che abbiamo comprato e, anche decidendo di lasciar perdere la spesa e andare in pizzeria, dovremo comunque sborsare di più rispetto a qualche anno (o mese) fa per un normale ordine tipo "salamino e birra media".
Insomma, tutti i costi sono in aumento: questa è la certezza, così come è altrettanto certo che gli stipendi non lo sono. Ampiamente detto nei giorni e nei mesi scorsi di benzina e bollette, ci concentriamo oggi sul grande tema del "carrello della spesa". I dati nazionali sono inequivocabili e drammatici: tutto ha il segno "più" davanti.
Ma come fare a risparmiare? Ieri abbiamo empiricamente fatto un giro in quattro supermercati della città: Coop di Trento sud, IperPoli, Md e Lidl a Trento nord, scegliendo undici prodotti di largo consumo, presenti nei carrelli della spesa di tutti o quasi i trentini, che siano studenti, adulti o pensionati.
Il dato che emerge, ancor prima di tutti i necessari distinguo da fare, è che per risparmiare bisogna sfruttare le offerte. Avete presente il volantino che trovate nella bussola o la pubblicità tra le pagine del giornale? Ecco: per far piangere meno il proprio portafoglio è il caso di iniziare o continuare a leggere con attenzione gli sconti proposti. Se poi c'è a disposizione una cantina, una dispensa o un garage dove mettere i prodotti non a immediata scadenza, allora meglio riempire un po' di più il carrello e fare scorte.
Tornando a Coldiretti, dopo l'analisi sui dati Istat, si sottolinea che «l'aumento dei prezzi scatenato dal mix esplosivo dell'aumento dei costi energetici e del taglio dei raccolti a causa del clima costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare».
«In cima alla classifica dei rincari a luglio ci sono gli oli di semi, (+66%) soprattutto quello di girasole - sottolinea Coldiretti Trentino Alto Adige - che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, mentre al secondo posto c'è il burro (+31,9%) e al terzo la farina (+21,5%) seguita dalla pasta (+21,1%), proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori. Al quinto e sesto posto entrano riso (+18,8%) e margarina (+18,7%). A seguire i gelati che aumentano del +18,2% e il latte (+15,9%) ma rincari a doppia cifra si registrano pure per la carne di pollo (+15,7%), le uova +13,8% e il pane con +12,5%.
Se i prezzi per le famiglie corrono, l'aumento dei costi e la siccità colpiscono duramente l'intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di un'azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività, ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell'aumento dei costi di produzione, secondo il Crea».
«In agricoltura si registrano infatti - conclude Coldiretti Trentino Alto Adige - aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio».