Vendemmia ottima: rispetto al 2021 le previsioni indicano una produzione superiore del 10 per cento
La qualità sul futuro vino si presume dunque possa essere eccellente, a giudizio di Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini. Tra poche settimane è attesa la conferma
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TRENTO. Qualità del vino eccellente e produzione di vino e mosto in crescita del 10%. È questo l'esito dell'aggiornamento delle previsioni vendemmiali proposto dall'osservatorio che unisce Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini, che hanno assommato le rispettive forze e competenze. In regione si stima possano essere prodotti 1,36 milioni di ettolitri di vino e mosto, in risalita del 10% rispetto agli 1,23 milioni del 2021 e sostanzialmente in linea con la media del quinquennio 2017-2021 che si attesta a 1,35 milioni di ettolitri.
In primo luogo, questo risultato è frutto di un andamento climatico tutto sommato favorevole, nonostante qualche periodo delicato. L'inverno è trascorso infatti con temperature e precipitazioni al di sotto della media. Il periodo primaverile iniziale, più freddo delle medie degli anni passati, ha causato un ritardo dell'inizio del germogliamento.
Le temperature più miti del mese di maggio hanno accelerato i successivi stadi fenologici, portando le fasi ad un anticipo di circa 10 giorni. La fioritura è coincisa con temperature miti e assenza di piogge garantendo così una buona allegagione. Durante i mesi di maggio, giugno e luglio le eccezionali temperature medie giornaliere abbinate ad una minore piovosità hanno creato delle criticità in alcune zone del trentino.
Generalmente, nelle zone di fondovalle, non si evidenziano situazioni di stress in quanto i vigneti hanno a disposizione sufficiente dotazione idrica. Diversa è la situazione per i vigneti posizionati ai piedi delle zone collinari e in collina. I consorzi irrigui, dove presenti, hanno cercato di mantenere una costante turnazione tuttavia alcuni areali non sono coperti, la disponibilità d'acqua non è stata sufficiente a ripristinare l'evapotraspirazione e in terreni poco profondi parte dei vigneti non sono stati sufficientemente irrigati.
Le piogge degli ultimi mesi hanno favorito una parziale reidratazione dei grappoli riportando i livelli quantitativi in linea, o di poco superiori, a quelli dello scorso anno. L'anticipo registrato in primavera si è mantenuto anche nel periodo di maturazione dei grappoli. La qualità media delle varietà va dall'ottimo all'eccellente grazie alla pressoché assente pressione delle malattie fungine e, quindi, dall'ottimo stato sanitario delle uve.
L'inizio della vendemmia, per le varietà bianche precoci e a basse quote, è iniziata l'ultima settimana di agosto; la maggior parte dell'uva verrà vendemmiata dalla seconda decade di settembre per poi concludersi, verso l'inizio di ottobre, con i Cabernet Sauvignon.
Dal punto di vista quantitativo, le previsioni vendemmiali ci riportano una stima superiore rispetto lo scorso anno. La qualità sul futuro vino si presume dunque possa essere eccellente, a giudizio di Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini. Tra poche settimane è attesa la conferma.