Solo un terzo degli italiani disposto a abbassare riscaldamento. Il 66% vuole tasse su Suv e aerei
Rapporto della Bei: due terzi degli intervistati dicono no a temperature domestiche entro i 19°, in Francia invece il 47% è d'accordo
ROMA. Per ridurre il consumo energetico la priorità degli italiani è quella di indicizzare i prezzi dell'energia secondo il livello dei consumi per famiglia (71%). Sono favorevoli anche a tassare pesantemente le fonti di consumo energetico altamente inquinanti come i veicoli Suv e il trasporto aereo (66%).
È quanto emerge dall'ultimo rapporto sul clima realizzata dalla Bei. Se si dovesse abbassare la temperatura interna di casa nei prossimi mesi invernali - spiega ancora la Bei - il 32% degli intervistati accetterebbe di ridurla a 19º (percentuale inferiore di 15 punti rispetto a quella francese, ma superiore di 5 punti rispetto a quella tedesca, secondo cui il 47% dei francesi e il 27% dei tedeschi accetterebbero di farlo).
Allo stesso tempo, tuttavia, il 25% degli italiani afferma di non potersi permettere di riscaldare la propria casa in modo adeguato.
Tre quarti degli italiani (77%) affermano che la guerra in Ucraina e le sue conseguenze sul prezzo dell'energia, petrolio e gas dovrebbero contribuire a stimolare in modo più deciso la transizione verde (+11 punti rispetto al 66% della media europea).
Alla domanda di elencare le priorità energetiche in ordine di importanza, gli italiani hanno risposto di aspettarsi che il governo dia priorità allo sviluppo delle energie rinnovabili (55%) prima di concentrarsi sulla diversificazione degli approvvigionamenti energetici per evitare l'eccessiva dipendenza da un singolo fornitore (29%).