Il gelato è dolceamaro: i prezzi rincarano. Le nuove mode fanno mutare anche gli orari
Ieri, venerdì 24 marzo, si è celebrata la Giornata internazionale di uno dei prodotti alimentari più amati da sempre. Il gelato con due palline costava mediamente 2,50 euro, ora sarà a 2,80 euro. Quello con tre gusti passerà da 3 a 3,30 euro
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TRENTO. I primi caldi primaverili stanno arrivando e, logica conseguenza, cresce la voglia di gelato. Ma quest'anno gli amanti di coni e coppette dovranno spendere un po' di più per addolcirsi: se prima il classico cono con due palline costava mediamente 2,50 euro, ora arriverà a circa 2,80. E quello con tre gusti passerà da 3 a 3,30 euro. In generale, ragionando al chilo, si passa mediamente da 20 a 22 euro.
D'altra parte le spese - tra bollette e materie prime - sono aumentate anche per gli artigiani. E poi, in fin dei conti, alla seconda leccata ci si dimenticherà anche dei 20/30 centesimi spesi in più. Oggi, poi, è una giornata particolarmente dolce: in tutta Europa si ricorda la bontà del gelato. Un toccasana nei caldi giorni estivi, anche se negli ultimi anni i cambiamenti, per questo settore ed i suoi operatori, sono stati parecchi.
Il Covid ha introdotto un nuovo "modello di vendita", con l'esplosione delle richieste di consegna a domicilio. Poi, come accennato, c'è stato il rincaro delle materie prime, tra cui latte, cioccolato e pistacchio, che inevitabilmente si è trasformato in un piccolo aumento anche per i consumatori. Infine, ma non meno importante, ci sono la sempre più crescente attenzione alle intolleranze, alle necessità dei clienti e alle loro abitudini, con orari di apertura rivisti, gusti innovativi e la necessità di restare al passo con i tempi. Insomma, se per chi varca la soglia di una gelateria può sembrare un'attività facile, quella del gelataio è invece una professione che sempre di più richiede competenza, conoscenza e preparazione.
E ad incidere è anche il clima: «Nello scorso mese di ottobre ho tenuto aperto anche fino alle 23, mentre altri anni a fine settembre chiudevo - ha spiegato Mauro Gottardi della gelateria "La Delizia" di via Mazzini - Sono convinto della bellezza di un lavoro che, in questi ultimi anni, ha visto cambiare diverse cose, tra cui le abitudini delle persone. Una volta, soprattutto i giovani, tendevano ad uscire verso le 21 e quindi poco dopo le undici si poteva chiudere, mentre al giorno d'oggi ci sono delle giornate che chiudo all'una. Materie prime? Ho notato il rincaro, purtroppo c'è stato un leggero rialzo dei prezzi. Per quanto riguarda le intolleranze invece, un buon 50% dei clienti chiede gelati senza latte, zucchero o uova».
Insomma, le esigenze dei clienti restano al centro di un lavoro che sta ripartendo, soprattutto dopo le fasi più dure della pandemia. «Rispetto al 2019, quando avevamo due o tre ordini di consegna a domicilio ogni giorno, durante la prima fase del Covid abbiamo toccato anche quota cinquanta - ha aggiunto Dimitri Giacomoni, responsabile del Grom in piazza Duomo - Oggi ci sono ancora una ventina di richieste quotidiane, in aggiunta agli altri clienti. Grom è sempre stata attenta alle intolleranze: se pensiamo alle celiachia, abbiamo rimosso il glutine da tutti i prodotti e ogni vaschetta di gelato ha la propria paletta, per evitare contaminazioni. Sul rincaro delle materie prime, devo dire che purtroppo l'aumento dei prezzi del gelato c'è stato, circa di venti centesimi. Qualche idea? Nel nostro compleanno, in maggio, regaliamo il gelato ai bambini».
E c'è chi si è inventato qualcosa di particolare proprio per la Giornata europea del gelato: «Ogni chilo comprato, i clienti ne riceveranno altro mezzo in omaggio - ha concluso Francesca Di Giorgio del "Fior di gusto" in via Grazioli - Per andare incontro alle esigenze di tutti, abbiamo introdotto anche i gusti gourmet, oltre a quelli senza zucchero né lattosio. Il gelataio è un lavoro complesso, bisogna evolversi e restare al passo con i tempi. Noi abbiamo imparato a produrre qualsiasi cosa per soddisfare ogni esigenza».
Ieri è stato un giorno speciale: chi ha acquistato una vaschetta da 1 chilogrammo, ne ha ricevuta in omaggio un'altra da mezzo chilo. Alla fine c'è solo dolcezza dai gelatai e dal loro gelato.