Tfr, un salasso da 120 milioni: ecco quanto peserà sulle aziende trentine la rivalutazione dell’inflazione
Secondo la Cgia di Mestre la rivisitazione del trattamento di fine rapporto per adeguarlo all'aumento del costo della vita (cioè l'inflazione) nel 2023 avrà un costo aggiuntivo per le piccole aziende di circa 6 miliardi di euro a livello nazionale
L'ALLARME Sempre più famiglie in difficoltà
TRENTO. Una forma di finanziamento alternativo ai mutui e ai fidi, ma anche un salasso non da poco nei momenti di forte inflazione. Secondo la Cgia di Mestre la rivalutazione del Tfr (trattamento di fine rapporto) per adeguarlo all'aumento del costo della vita (cioè l'inflazione) nel 2023 avrà un costo aggiuntivo per le piccole aziende di circa 6 miliardi di euro a livello nazionale. Un calcolo riguardante gli 83mila dipendenti delle 417 imprese con meno di 60 dipendenti con sede legale in Trentino porta ad un maggiore costo complessivo di circa 124 milioni di euro. Significa 1.500 euro in più a lavoratore.
A lanciare l'allarme è - come detto - l'Ufficio Studi degli artigiani di Mestre partendo dalla considerazione che, per legge, i dipendenti delle imprese con meno di 50 addetti, anziché trasferire le quote annuali del loro trattamento di fine rapporto ai fondi di previdenza complementare, possono scegliere di lasciarlo in azienda (mentre per le imprese oltre i 50 dipendenti, il Tfr non girato ai fondi pensione viene convogliato in uno speciale fondo dell'Inps).
Pur mancando una statistica ufficiale, si calcola che almeno due terzi dei dipendenti delle piccole e medie imprese lascino il loro Tfr in azienda. Secondo quanto prevede la normativa il montante accumulato viene rivalutato ogni anno dell'1,5 per cento più il 75 per cento della variazione dell'inflazione conseguita a dicembre. Per l'anno 2022 il tasso di rivalutazione è stato particolarmente alto, pari a 9,9 per cento, risultando dalla somma del tasso fisso 1,5 per cento e dal 75 per cento della variazione dell'inflazione pari all'11 per cento.
In Cgia hanno preparato dei casi campione, calcolando che per un dipendente con 5 anni di anzianità aziendale, l'aumento del costo aziendale per il Tfr sia di circa 600 euro in più rispetto alla quota dell'anno precedente. Nel caso di un'anzianità di servizio di 10 anni l'extracosto è stato stimato in quai 1.400 euro. Nel caso dei 15 anni si arriva a 2mila euro. Quasi 2.600, infine, se il dipendente è nella stessa azienda da 20 anni. Facendo una media di 12 anni di servizio si arriva dunque ad un costo di circa 1.500 euro all'anno per dipendente sul bilancio dell'azienda.
Per altro, va visto anche l'altro lato della medaglia. Ovvero che in tempi di inflazione "normale" l'aver in casa le quote di quella che una volta era detta "liquidazione" è un buon affare per le imprese. Esse infatti possono disporre di liquidità e di una fonte di finanziamento a costi decisamente contenuto rispetto alle altre forme.